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Invasione in Ucraina, Usa pronti a fornire a Kiev le nuove bombe Glsdb: cosa sono

La guerra in Ucraina presto potrebbe cambiare. Non si sa se verso una conclusione definitiva, dopo quasi un anno, ma è certo che si sta per entrare in un’altra fase del conflitto. Tutto questo per la decisione degli Stati Uniti di fornire a Kiev le Glsdb, bombe con un raggio di circa 150 chilometri. Un messaggio di sostegno al presidente Volodymyr Zelensky, con la Russia pronta a nuove offensive e decisa a prendere Bakhmut. Infatti, nel nuovo pacchetto di aiuti da due miliardi di dollari gli Usa avrebbero inserito le “Ground-launched small diameter bomb”, lanciabili come razzi dagli Himars e simili. Una conferma di quanto trapelato alcune settimane fa.

Foto Pixabay | @Pexels

Cosa sono?

Come detto, sono bombe ad ampio raggio, di circa 150 chilometri. In sostanza, permettono all’Ucraina di colpire basi russe, linee logistiche, concentramenti di truppe in profondità. Dopo lo schieramento degli Himars (gittata di 80 chilometri) i generali di Mosca hanno arretrato le posizioni in modo che fossero meno esposte. Ma questo adesso con le Glsdb potrebbe non bastare. E il Cremlino, naturalmente, non ha preso benissimo la scelta del governo statunitense. Parlando dei missili in sé, si stratta di ordigni molto precisi sviluppati dalla Boeing e dalla svedese Saab, con apparati di guida sofisticati. Possono detonare al di sopra del bersaglio o nel terreno, hanno dotazioni per superare le contromisure elettroniche. Essendo a bordo di veicoli si abbassa il rischio del fuoco di risposta russo: gli artiglieri sparano e si allontanano rapidamente. Costo unitario di 40 mila dollari.

Foto Pixabay | @SpaceX-Imagery

La scelta della Casa Bianca

La decisione di concedere al governo di Kiev questo tipo di missili rappresenta una via di mezzo. Infatti, l’Ucraina avrebbe preferito i razzi Atacms in grado di raggiungere un target a 300 chilometri, ma la Casa Bianca ha preferito quelli di 150 chilometri perché teme che gli Atacms possano essere utilizzati contro il territorio Russia e far degenerare una situazione diventata davvero pesante in tutti questi mesi. L’altalena sugli aiuti solleva le recriminazioni di quanti invocano passi decisi, senza esitazioni e condizioni, per evitare disastri. È una guerra dura sia per i russi sia per gli ucraini. Le perdite sono enormi, anche se non ci sono numeri precisi. Adesso il governo di Kiev ha deciso di resistere a Bakhmut, sacrificando reparti importanti nella speranza di logorare gli invasori. Da parte loro, il Cremlino sta inseguendo una vittoria in regioni che considera sue e vuole impegnare il più possibile la resistenza costringendola a impiegare forze nell’area piuttosto che in azioni nella zona sud. E, intanto, il 24 febbraio, sarà un anno dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina che sta portando morte e distruzione.

Redazione

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