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MONDO

Il Messico è diventato attrattivo per molti californiani: i motivi

Questo fenomeno si chiama ‘The California Exodus’. Questo perché, solo nel 2021, più di 360.000 persone hanno lasciato lo Stato americano. Alcuni si sono trasferiti in Texas, in Arizona a o Washington. Altri, invece, hanno optato per una scelta ancora più radicale, lasciando gli Stati Uniti e dirigendosi a Sud, verso il confine. Con l’obiettivo di cercare uno stile di vita più rilassato ed economico in Messico.

Del resto, la California è tra gli Stati più costosi in cui vivere. Il prezzo medio richiesto per una casa supera i 750mila euro. Considerando i dati del quarto trimestre 2021, solo il 25% delle famiglie sarebbe in grado di sostenere una spesa simile. La crescita della popolazione della California, inoltre, è in calo da oltre 30 anni. Ma per via dell’aumento del lavoro a distanza dovuto alla pandemia di Covid-19, queste tendenze hanno subito un’accelerazione: il 62% degli americani sta infatti valutando se trasferirsi in un nuovo Paese. Tuttavia, ci sono anche alcune perplessità. Molti critici sostengono che gli americani stiano aumentando il costo degli alloggi per la gente del posto e che quindi li vogliano in qualche modo escludere dal mercato.

La situazione ‘capovolta’ tra Stati Uniti e Messico

Insomma: parrebbe essere una situazione diametralmente opposta a quella alla quale eravamo abituati ad analizzare. Negli Stati Uniti un quarto dei migranti illegali vive in California. Proprio in California, nella contea di San Diego, si trova il Friendship Park, luogo iconico in cui la barriera di confine si tuffa nel Pacifico. È qua che, per molto tempo, i messicani residenti da una parte e dall’altra del confine hanno potuto incontrarsi e abbracciarsi. Il parco, però, è stato chiuso alcuni anni fa, nonostante le proteste e l’attivismo di un gruppo di volontari impegnato per la riapertura. Adesso, però, i dati sembrerebbero volerci raccontare una situazione leggermente diversa. Gli ultimi due anni di pandemia hanno cambiato lo stile di vita. E, da questo punto di vista, anche il Messico è tornato a occupare una propria centralità.

Lorenzo Grossi

Classe '89, appassionato sin da piccolo di sport e scrittura. Già da "pischello" scrivevo come collaboratore per alcune testate giornalistiche a cui ho man mano affiancato radio, agenzie di stampa, tv e quotidiani cartacei. Ora è il momento di newsby! Nel carnet anche una breve ma intensa carriera di direttore di gara di calcio a 11.

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