
Dei soldati dell'IDF | Photo by Israel Defense Forces licensed under CC BY-SA 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0/deed.en) - Newsby.it
Roma, 30 Maggio – Un portavoce dell’IDF ha comunicato il sequestro di oltre 800 ordigni esplosivi e diverse altre armi, rinvenute all’interno di edifici e cortili nella Striscia di Gaza. Durante le operazioni, sono stati scoperti, esaminati e distrutti decine di tunnel.
Un recente comunicato delle IDF (Forze di Difesa Israeliane) ha portato alla luce una scoperta inquietante: oltre 800 ordigni esplosivi e diverse armi sono stati rinvenuti all’interno di strutture nella Striscia di Gaza. Questi arsenali erano nascosti in cortili e edifici, tra cui un ex plesso scolastico nel quartiere di Shajaiya, noto per la sua densità abitativa e la sua storia di conflitto. La scoperta ha sollevato preoccupazioni riguardo all’uso di strutture civili per attività militari, un tema già dibattuto in precedenti conflitti.
Rivelazioni sull’uso di sacchi UNRWA
Il portavoce delle IDF ha specificato che i materiali esplosivi erano stati trovati all’interno di sacchi contrassegnati con il logo dell’UNRWA, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi. Questo particolare ha suscitato indignazione e richieste di chiarimenti sull’operato dell’agenzia, spesso al centro di polemiche riguardo la sua neutralità e la gestione dei fondi destinati ai rifugiati palestinesi.
Distruzione di tunnel sotterranei
Parallelamente, le autorità israeliane hanno distrutto un tunnel sotterraneo situato in un edificio che un tempo ospitava una scuola a Khan Yunis. Questi tunnel, estesi sotto la Striscia di Gaza, sono frequentemente utilizzati da gruppi militanti per spostare armi e attaccare obiettivi israeliani. La scoperta di ordigni all’interno di strutture civili evidenzia un dilemma complesso: come garantire la sicurezza senza colpire infrastrutture vitali per la popolazione civile?
La situazione umanitaria nella Striscia di Gaza
La Striscia di Gaza, che ospita circa 2 milioni di abitanti, è stata teatro di operazioni militari da parte di Israele negli ultimi anni, in risposta a razzi lanciati da gruppi militanti come Hamas. La situazione umanitaria nella regione è già critica, con alti tassi di disoccupazione e povertà. L’uso di risorse umanitarie per fini militari complica ulteriormente il quadro. Le tensioni tra le IDF e le forze militanti non mostrano segni di diminuzione, e le scoperte di questo tipo potrebbero intensificare i conflitti nella già instabile area.