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Covid, test gratis in Inghilterra: la mossa di Boris Johnson fa discutere

La voglia di tornare alla normalità da parte del governo britannico guidato da Boris Johnson, è sempre più forte, ma l’ultima decisione del premier sta già facendo discutere. Parallelamente alla campagna vaccinale in corso nel Regno Unito, ai soli abitanti dell’Inghilterra saranno concessi fino a due kit gratuiti per eseguire il tampone rapido. Una mossa che ha velocemente attirato le critiche da parte delle opposizioni.

Inghilterra, test gratis per tutti da venerdì: si accende il dibattito politico

La gratuità dei test rappresenta di per sé una novità assoluta, quasi sorprendente. L’ha annunciata il ministro della Sanità britannico Matt Hancock, che ha fissato per venerdì 9 aprile la data iniziale in cui tutti i cittadini residenti in Inghilterra potranno ottenere due kit a settimana. Nella porzione inglese del Regno, dunque, tutti potranno fare il test rapido, non solo gli studenti e alle loro famiglie, oltre che i lavoratori fuori sede di tutto il Regno Unito, che già potevano farlo fino ad oggi.

Secondo quanto dichiarato da Hancock, l’iniziativa servirà a circoscrivere e sopprimere ogni tipo di focolaio di Covid. I critici del governo, invece, sottolineano la disparità di trattamento con le altre realtà del Regno (Galles, Scozia e Irlanda del Nord, oltre alle dipendenze). Oltre all’enorme spesa pubblica necessaria per sostenere l’iniziativa.

Le aperture si riavvicinano: arriva il passaporto sanitario

Boris Johnson, però, non sembra curarsi delle critiche. Anzi, il premier è prossimo ad annunciare una prima fase di riaperture, sempre nella sola Inghilterra, a partire dal 12 aprile. Si inizierà con pub e ristoranti, si proseguirà nelle settimane successive con il ritorno degli spettatori in cinema, teatri e stadi. Il tutto in base a regole opportunamente strutturate.

Per gestire al meglio le riaperture sarà importante un’altra significativa mossa del governo britannico, quella relativa all’introduzione del passaporto sanitario. Si tratta di un documento che ogni cittadino dovrà avere non solo per potersi spostare nel Regno, ma anche, semplicemente, per andare a cena fuori.

Per quel che riguarda gli spostamenti internazionali, infine, il Governo Johnson introdurrà un ‘semaforo’ per differenziare i diversi tipi di quarantene che dovranno fare i britannici al ritorno in patria. Alle destinazioni straniere le autorità sanitarie attribuiranno un colore che corrisponderà a una misura da adottare. Nello specifico, nessuna restrizione in caso di semaforo verde, quarantena a casa in caso di semaforo giallo e obbligo di 10 giorni in un Covid hotel in caso di semaforo rosso.

Francesco Lucivero

Giornalista pubblicista classe 1986, ho fatto esperienza in diverse redazioni locali pugliesi mettendomi alla prova con il cartaceo, la radio e il web e occupandomi di cronaca, attualità, spettacoli e sport. Dal 2018 mi sono trasferito a Milano per intraprendere con entusiasmo nuove avventure editoriali

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