L’Isis è pronto a sfruttare a proprio vantaggio la guerra in Ucraina per approfittare della distrazione generale e condurre degli attacchi terroristici nel cuore dell’Europa. È l’allarme lanciato dai servizi di intelligence occidentali dopo la scoperta di un appello rivolto agli jihadisti in un messaggio audio su Telegram.
La voce è quella del nuovo portavoce dello Stato Islamico, Abu Omar al-Muhajir, che in un canale “attenzionato” ha invitato i miliziani a rivendicare gli ex leader uccisi. Il mese scorso l’Isis aveva infatti confermato la morte del suo ex capo, Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi, principale obiettivo di un’operazione antiterrorismo degli Usa condotta a inizio febbraio nella regione di Idlib, al confine fra Siria e Turchia. E ne aveva annunciato il successore alla guida del Califfato: l’iracheno Abu al-Hasan al-Hashimi al-Qurayshi.
Nello stesso messaggio, sempre via social, il gruppo aveva anche reso nota la morte dell’ex portavoce del Daesh, al-Muhajir Abu Hamzah al-Qurayshi, scomparso in circostanze misteriose. Uccisioni che l’Isis vuole ora vendicare, utilizzando la guerra in Ucraina come un’arma di distrazione per poter colpire liberamente l’Europa.
“Annunciamo, con l’aiuto di Dio, l’inizio di una battaglia benedetta per rivendicare i due sceicchi Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi e al-Muhajir Abu Hamzah al-Qurayshi – ha detto Abu Omar al-Muhajir nel messaggio audio di 12 minuti comparso su Telegram –. I tempi sono maturi: attacchiamo l’Europa mentre i crociati si combattono fra loro”.
Il portavoce si è quindi rivolto “a tutti i leoni del Califfato e ai combattenti dello Stato Islamico ovunque. Se colpite, colpite duramente in modo da causare dolore e terrorizzare”. Il rappresentante del gruppo jihadista si è poi augurato che la guerra in Ucraina non si termini prima che saranno bruciati “i crociati e distrutti i loro territori”.
Che si tratti di una minaccia concreta o di una mera azione di propaganda, al momento, non è dato saperlo. Quel che è certo è che ormai da settimane si rincorrono notizie e alert dei servizi d’intelligence su una possibile riorganizzazione dell’Isis. A confermarlo è stato anche il generale Michael Erik Kurill, nuovo comandante del Comando centrale statunitense.
Nei giorni scorsi, dopo una visita nei campi di prigionia nel regione autonoma del Rojava, Kurilla ha infatti raccontato che la situazione nel Nord-Est della Siria è in forte fermento. Tra sommosse ed evasioni dai campi profughi (come quello di al-Hawl) la preoccupazione è che gli ex combattenti si stiano riarmando e siano pronti a colpire l’Europa grazie alla collaborazione di lupi solitari e cellule dormienti. L’allerta ora è massima.
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