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Axie Infinity, il gioco basato sugli NFT che ha “salvato” una città

Ci sono tre lettere che possono trasformare qualunque conversazione su un social in un acceso dibattito: NFT (QUI spieghiamo nel dettaglio cosa sono). I token non fungibili (non-fungible token) sono un argomento molto divisivo. C’è chi li ritiene il futuro e chi, invece, è certo che passeranno di moda molto in fretta. Per qualcuno sono un’opportunità, mentre per altri rappresentano una minaccia per vari settori, dall’arte all’economia. A prescindere dall’opinione che si può avere nei loro confronti, è innegabile che gli NFT stiano lentamente entrando a far parte della quotidianità. Ci sono alcuni luoghi in cui questo processo ha subito un’accelerazione notevole. Uno di questi è la città di Cabanatuan, nelle Filippine: qui gli NFT sono diventati una particolarissima forma di “welfare”.

Cabanatuan, la città in cui gli NFT sono alla base dell’economia

La vita a Cabanatuan è difficile. La città è stata duramente colpita dalla pandemia e girovagando per le strade è fin troppo frequente imbattersi in tantissimi negozi chiusi. Molti conduttori di risciò hanno perso il lavoro, un destino comune a quello di un terzo della popolazione sotto i trent’anni. A causa della crisi e all’evidente fallimento del sistema economico tradizionale, lo stipendio medio si è abbassato tantissimo, arrivando al massimo a 200 dollari. Non ci si può certo stupire, dunque, quando si scopre che la maggior parte della popolazione ha iniziato a giocare ad Axie Infinity, un gioco online basato sugli NFT che permette anche ai giocatori meno talentosi di guadagnare fino a 300 dollari al mese. Per i più bravi, naturalmente, le cifre che si possono raggiungere sono molto maggiori.

Come funziona Axie Infinity?

Axie Infinity è stato creato dallo sviluppatore vietnamita Sky Mavis e conta su 350mila utenti attivi ogni giorno, il 30% dei quali sono abitanti di Cabanatuan. Il gioco può essere considerato come una curiosa via di mezzo tra Pokémon Go e i Tamagotchi. Proprio come nei titoli citati, anche qui ci sono dei “mostriciattoli” da allevare: si chiamano Axies e sono degli NFT riconosciuti nel mercato delle criptovalute. È possibile usarli per competere online e ottenere delle “piccole pozioni d’amore”, note come Slp, che possono essere usate per ottenere nuove creaturine e o convertite in soldi veri.

La fragilità di un “welfare” basato sugli NFT

Per molti abitanti di Cabanatuan, giocare ad Axie Infinity è l’unico modo per guadagnare i soldi necessari per sopravvivere. È per questo motivo che all’interno della community ci sono anche tante persone “fuori target”, che forse in altre circostante non si sarebbero mai avvicinate al mondo degli NFT. I più anziani e i meno portati con la tecnologia possono persino frequentare una “accademia”, la Axie University, che li aiuta a prendere confidenza con le meccaniche del gioco e migliorare. I tre giovani filippini che l’hanno fondata si occupano anche di semplificare l’accesso al gioco, affittando a un prezzo accessibile i tre Axies che servono per iniziare a competere online e guadagnare. Nel corso dei mesi, infatti, il costo di questi mostriciattoli è cresciuto esponenzialmente, rendendo l’accesso al mondo di Axie Infinity sempre più dispendioso.

È ovvio che un’economia basata su un gioco online sia quanto di più fragile possa esistere. Qualsiasi problema legato ai server di Axie Infinity potrebbe creare enormi disagi alla sua community, per esempio. Inoltre, nessun gioco online è eterno e prima o poi gli abitanti di Cabanatuan dovranno dire addio alla loro fonte di introiti. Forse succederà solo tra molti anni, ma a prescindere nessuno dovrebbe vivere con una simile spada di Damocle sulla testa.
Un futuro sempre più online (come sembra suggerire l’attenzione posta sul Metaverso) non è per forza sbagliato, ma non può poggiare su delle fondamenta così fragili. Servono delle tutele, dei supporti che permettano all’intera struttura di non crollare al primo imprevisto. A Cabanatuan, purtroppo, non se ne vede neanche l’ombra.

Alessandro Bolzani

Cresciuto a pane e libri, nutro da sempre una profonda passione per la scrittura e il mondo dei media. Dal 2018 sono redattore (o copywriter, come dicono quelli bravi) per alcuni grandi editori italiani occupandomi principalmente di salute e benessere, scienze e tecnologia. Nel 2019 ho debuttato come autore con il romanzo urban fantasy "I guardiani dei parchi", edito da Genesis Publishing.

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