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Arrestato a 8 anni e ammanettato: dalla Florida video scandalo

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Sta suscitando non poche polemiche la diffusione di un video in cui un poliziotto cerca di ammanettare un bambino di 8 anni. L’arresto è avvenuto nel 2018 a Key West, in Florida. Il minore, che presenta alcune disabilità, avrebbe aggredito un’insegnante della scuola elementare che frequenta. Il filmato dell’arresto è stato condiviso dall’avvocato Benjamin Crump su Twitter e in poco tempo è stato visto più di un milione di volte.

L’incubo del piccolo di 8 anni

L’avvocato spiega che il ragazzino, a causa delle sue disabilità, era uno studente con bisogni particolari. Era stato infatti inserito in un programma di sostegno scolastico. Le accuse sono inoltre cadute perché, a 8 anni d’età, il bambino era troppo piccolo per poter essere arrestato.

Le immagini sono state girate dalla bodycam di un agente di polizia, ossia la telecamera montata sulla sua divisa. Altro aspetto che ha scatenato l’opinione pubblica è il fatto che le manette scivolano dai polsi troppo piccoli del ragazzino di 8 anni. Che nel corso dell’operazione delle forze dell’ordine è stato anche fatto voltare e perquisito.

La denuncia della madre

La polizia locale si è difesa parlando di “normale procedura” eseguita dai propri agenti, ma le polemiche infuriano. Bianca Digennaro, madre del bimbo, ha deciso di sporgere denuncia contro le autorità scolastiche e municipali di Key West. Secondo la sua ricostruzione il figlio, nonostante i soli 8 anni, è stato addirittura portato in cella. Qui è stato sottoposto a test del Dna e ha dovuto fornire le proprie impronte digitali. La donna, oltretutto, in quel periodo era ricoverata in ospedale per curarsi da un tumore.

Un incubo durato ben nove mesi, con una battaglia legale di cui si è preso carico l’avvocato Benjamin Crump. E la diffusione del filmato in questione non può che attirare l’attenzione generale per il caso del piccolo di 8 anni. Divenuto, suo malgrado, galeotto.

Francesca Del Vecchio

“Che altro avresti potuto fare?”. È la frase che mi ripetono tutti quelli che mi conoscono. Io, che sono ottimista, penso che intendano che sono nata per questo lavoro. La mia indole è un po’ vintage: se potessi, girerei dappertutto con penna e taccuino. Ma ho imparato a raccontare la realtà anche con strumenti più aggiornati: così è nata la mia passione per il giornalismo digitale. Sono coordinatrice di desk video per importanti editori nazionali, ma il mio primo amore è il mondo arabo, di cui scrivo quando posso (insomma: quelle poche volte che le giornate hanno 48 ore)

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