Fragranti, con un cuore morbidissimo di pasta, una tira l’altra. Le frittelle di San Martino, conosciute anche come “pettole“, sono palline di pasta lievitata, fritte nell’olio bollente, tipiche della cucina pugliese. La tradizione vuole che si preparino, ogni 11 novembre, in occasione della Festa di San Martino, quando in tavola arriva il vino novello. Ancora oggi, in molte zone della Puglia, è usanza radunarsi nelle tipiche abitazioni di campagna, per preparare le gustosissime frittelle di San Martino da mangiare ancora calde, in compagnia di un bicchiere di vino.
Secondo la leggenda, le frittelle dolci, dette anche pettole, nascono a Taranto, dove si dice che una donna lasciò lievitare il pane troppo a lungo, perché distratta dagli zampognari. Una volta tornata a casa, la donna ridusse l’impasto, ormai inutilizzabile per fare il pane, in palline, e le tuffò nell’olio bollente. Con sua sorpresa, le palline si gonfiarono e dorarono. I suoi figli apprezzarono la ricetta e chiesero alla mamma come si chiamasse. Lei rispose “pèttele”, pensando a una versione in miniatura della focaccia, che in dialetto tarantino si chiama “pitta”.
Di seguito, la ricetta per realizzare, passo dopo passo, le frittelle dolci a regola d’arte.
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