“Dobbiamo necessariamente riaprire la strada del nucleare, anche per il nostro Paese“. Lo ha detto il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, in videocollegamento con la 12esima edizione del Forum Wpp The European House – Ambrosetti a Milano. Urso ha sottolineato la necessità di “una programmazione che deve essere di lungo respiro: si può pensare al nucleare di nuova generazione, industriale e modulare, disponibile da qui al 2030 e che credo debba essere disponibile per i distretti industriale e il sistema produttivo del nostro Paese; al nucleare di quarta generazione nel 2040; infine il sogno di tutti alla fusione nucleare verosimilmente nel 2050. In tre decenni questa strada Italia la può percorrere perché ha un parco scientifico con una capacità tecnologica e imprese che non hanno rinunciato a sviluppare le loro potenzialità future anche in altri Paesi“, ha aggiunto il ministro.
“Stiamo creando un contesto sempre più attrattivo per chi vuole investire nel nostro Paese e aiutarci nella duplice transizione green e digitale: dobbiamo lavorare per una transizione che non comporti una nuova sudditanza“, ha proseguito Urso. “Noi, in questo contesto, dobbiamo garantire che le tecnologie non abbiano un impatto negativo sul sistema sociale ma dobbiamo lavorare affinché abbiano un impatto positivo“, ha concluso il ministro.
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