ECONOMIA

Come i treni ad alta velocità hanno contribuito alla crisi di Alitalia

Fino a qualche anno fa un viaggiatore che doveva percorrere la tratta Roma-Milano era probabile che prendesse l’aereo. Oggi invece viaggia in treno. I dati diffusi nel 2019 dalle Ferrovie dello Stato, mostrano che il numero di passeggeri che hanno preso il treno sulla principale direttrice d’affari del Paese, tra Roma e Milano, è quasi quadruplicato in un decennio, passando da 1 milione nel 2008 a 3,6 milioni nel 2018 .

In aumento l’utilizzo del treno

Oltre i due terzi delle persone che viaggiano tra le due città ora prendono il treno. Un notevole riconoscimento della rete ferroviaria italiana ad alta velocità, che ha debuttato nel 2008.
Per percorrere i 400 km tra Milano e Roma si impiega solo 2 ore e 59 minuti. Inoltre, le stazioni ferroviarie sono nel centro della città e non è necessario presentarsi in eccessivo anticipo alla partenza.

Il confronto della stessa tratta in aereo è sconfortante. Al tempo di viaggio necessario per raggiungere Fiumicino, bisogna aggiungere il check-in di 90 minuti prima della partenza. Poi un’ora di volo, atterrando a Linate, dove sono necessari altri 20-30 minuti per arrivare in centro a Milano. Facendo un raffronto delle tempistiche, è chiaro perché sempre più viaggiatori preferiscono il treno all’aereo.
Il che porta a chiedere, mentre la compagnia aerea nazionale italiana si prepara a chiudere il 15 ottobre: le ferrovie ad alta velocità hanno affossato Alitalia?
In effetti, il collegamento tra i treni e gli aerei italiani è stato reso abbastanza chiaro nel 2019, quando è stata discussa una fusione tra Alitalia e Trenitalia, presto abbandonata.

Come sono cambiati i treni ad alta velocità in Italia

L’alta velocità di oggi è ben lontana dalla rete ferroviaria del passato italiano, in cui i treni erano lenti, obsoleti e solitamente in ritardo.
L’Italia è anche l’unico Paese al mondo ad avere due compagnie ad alta velocità tra cui scegliere: Trenitalia e Italo.
I prezzi sono relativamente modesti, ma a bordo l’esperienza non è dissimile da quella di una compagnia aerea. Da non dimenticare poi il minor impatto sull’ambiente.
Trenitalia ha commissionato un rapporto nel 2019 per esaminare come erano cambiate le cose nel primo decennio dei treni ad alta velocità. Ha mostrato che il numero di treni sulle linee è raddoppiato e che il numero di passeggeri sui suoi treni ad alta velocità è salito da 6,5 milioni nel 2008 a 40 milioni nel 2018. Questo escludendo chi usa Italo. Nel frattempo, i viaggi aerei sono diminuiti di quasi il 7% fino al 2018, occupando solo il 19,5% del mercato. In compenso, il numero di turisti che utilizzano i treni è schizzato da 1,8 milioni nel 2008 a 7,3 milioni nel 2018.

 

 

 

 

Giulia Martensini

Classe '89, sono laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale e mi occupo da diversi anni di redazione di contenuti per l'online e articoli in ottica SEO. Nata a Brescia, ho vissuto a Parma e Milano con una parentesi di 10 mesi a Salamanca. Lettrice accanita ed ex attivista di Greenpeace Italia, scrivo soprattutto di attualità, sostenibilità e cultura.

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