ECONOMIA

Regno Unito, stazioni di servizio senza benzina: cosa sta succedendo

Prima la Brexit, poi la pandemia, il Regno Unito deve fare i conti con una serie di sfide non indifferenti. Tra queste, anche la carenza di carburante. Lunghissime code alle pompe di benzina e automobilisti nel panico: ieri è stato un venerdì nero per il governo britannico. Ma per quale motivo le stazioni di servizio si sono ritrovate senza carburante?

Regno Unito, venerdì nero: corsa alla benzina

Ieri mattina diverse stazioni di servizio sono state costrette a sospendere i rifornimenti per mancanza di carburante nelle pompe. Il motivo? Mancano camionisti in grado di trasportare e distribuire le cisterne  nelle pompe di benzina che costellano il paese. A pochi mesi dall’inverno, il governo di Londra rassicura: non ci saranno razionamenti di benzina o diesel. Ma, allo stesso tempo, si dice pronto a inviare le forze dell’esercito sul campo, se la situazione dovesse peggiorare. Attualmente, il problema sembra infatti circoscritto ad alcune aree intorno alla capitale e nella regione sud-orientale del Paese. Il fenomeno ha interessato poco più di un centinaio di strutture presenti sul territorio nazionale, ma è bastato a scatenare il panico tra gli automobilisti britannici.

Stazioni senza benzina: mancano camionisti

Ma cosa si nasconde dietro la carenza ai camionisti? Sicuramente, la Brexit, ma anche la pandemia ha giocato un ruolo fondamentale. Quando, nel gennaio 2020, il Regno Unito ha formalizzato l’uscita dall’Unione Europea, complice la pandemia, migliaia di lavoratori stranieri hanno lasciato il Paese e non sono riusciti a rientrare anche per colpa delle nuove disposizioni su assunzioni e impieghi. Secondo le associazioni di categoria, mancano all’appello circa centomila conducenti di mezzi pesanti su una forza lavoro di quasi seicentomila persona. Dunque, mentre le raffinerie continuano a lavorare a pieno ritmo, mancano i camionisti per portare le autocisterne fino alle stazioni.

Cosa fare per risolvere il problema entro l’inverno

Il governo sta valutando se ricorrere ai militari per sopperire alla carenza di camionisti. Intanto le imprese dei trasporti lavorano su due fronti: aumento dei salari e miglioramento delle condizioni lavorative. In questo modo, il numero di nuovi camionisti dovrebbe gradualmente aumentare sino a raggiungere la forza lavoro necessaria per il funzionamento della logistica. La Road Haulage Association ha esortato il governo ad allentare al più presto le restrizioni sui visti per i lavoratori stranieri. Anche perché l’età media dei camionisti britannici è elevata e molti stanno approfittando della possibilità di anticipare la pensione. Senza i lavoratori stranieri disposti ad accettare lavori faticosi, duri e malpagati, la mancanza di personale pare destinata a perdurare nel tempo.

 

Linda Pedraglio

Sono nata e cresciuta in un piccolo paese vicino al lago di Como, ma, fra studio e lavoro, ho avuto modo di vivere città diverse: l’Erasmus a Helsinki, gli anni dell’università a Milano, il corso di giornalismo a Firenze. Sogno una piccola casa sul lago, piena di libri, che sono il mio affaccio sul mondo, e un foglio bianco per raccontare quello che osservo. Il mio romanzo del cuore è Anna Karenina. Mi occupo principalmente di libri, arte e cultura.

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