Arrivano nuove direttive del Parlamento europeo per il mondo del lavoro e nello specifico per chi vorrà assumere nuovi dipendenti. Le nuove regole, che dovranno essere applicate in tutta Europa entro tre anni, mirano a intervenire sulla chiarezza degli annunci di lavoro e su alcuni comportamenti che i datori dovranno evitare durante tutta la fase selettiva.
Saranno previste sanzioni per annunci di lavoro discriminatori e per chi ai colloqui non comunicherà l’importo del futuro stipendio. Basta a questo mistero, e al cosiddetto segreto salariale. Con le nuove direttive, già dal primo incontro e ancor prima nell’annuncio di lavoro, dovrà essere chiaro a chiunque voglia candidarsi, il livello di retribuzione. I datori saranno, quindi, obbligati a comunicarlo prima dell’assunzione, specificando anche i criteri che definiranno paga annua e avanzamento di carriera. I processi di avanzamento professionale all’interno dell’azienda dovranno essere chiari e non discriminatori. I datori di lavoro dovranno basarsi su sistemi di valutazione assolutamente neutri e a disposizione dei dipendenti.
Queste novità contribuiranno a ridurre il divario salariale, secondo uno studio dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), le misure di trasparenza retributiva sono definite “uno strumento importante per combattere la disuguaglianza di genere”.
Le nuove norme mirano a una maggiore correttezza da parte delle aziende, che dovranno garantire trasparenza degli annunci spiegando bene in quali attività sarà coinvolto il candidato e qualsiasi beneficio gli spetti. Sarà impossibile, inoltre, pensare di poter riservare trattamenti diversi ai lavoratori in base al loro sesso.
L’articolo 5 prevede:
La direttiva è stata approvata il 30 marzo dal Parlamento di Strasburgo con 427 voti favorevoli, 79 contrari e 76 astensioni. I 27 Stati dell’Unione Europea hanno a disposizione tre anni per prepararsi ad attuare le disposizioni legislative.
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