È ai blocchi di partenza la nuova piattaforma del ministero del Lavoro dedicata a chi è in cerca di occupazione o percorsi di formazione. Si chiama Siisl – Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa – e rappresenta uno dei tasselli principali del decreto Lavoro dello scorso primo maggio. Nei prossimi giorni verrà pubblicato in Gazzetta ufficiale un decreto interministeriale di 10 articoli con tutti i dettagli.
Per il momento si sa che è rivolto ai beneficiari delle nuove misure varate dal governo Meloni per sostituire in parte il reddito di cittadinanza, il Supporto alla formazione e al lavoro (Sfl) per i cosiddetti “occupabili” e l’Assegno di inclusione (Adi).
Il primo sarà riconosciuto a partire da gennaio 2024 come misura di sostegno economico condizionata al possesso di requisiti reddituali, di residenza e di adesione a percorsi di formazione attiva. Il secondo – in partenza il primo settembre – invece è un sussidio da 350 euro erogato, per un massimo di 12 mesi, a favore delle persone considerate “occupabili” che partecipano a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive del lavoro.
Una novità degna di nota della piattaforma è l’interoperabilità, ovvero la possibilità di incrociare i dati a disposizione della Pubblica amministrazione per favorire la ricerca di lavoro e rendere più snello l’accesso ai nuovi strumenti di welfare post Reddito di cittadinanza. Nelle intenzioni, questo agevolerà la comunicazione tra centri per l’impiego, comuni e beneficiari dei sussidi.
Oltreché agevolare la ricerca di un impiego, la nuova piattaforma infatti servirà anche a gestire Adi e Sfl, a individuare e attivare percorsi personalizzati di formazione e riqualificazione.
Secondo quanto trapelato finora, il Siisl sarà articolato sue tre piattaforme
• La prima rivolta a chi ha diritto all’Adi e al Sfl. Servirà per richiedere l’Assegno di inclusione e attivare i percorsi di inclusione sociale e lavorativa. Qui ci saranno anche informazioni come la data del primo appuntamento con i servizi sociali (che dovrà avvenire entro 120 giorni dal momento in cui si firma il patto di attivazione digitale). Sulla stessa piattaforma i beneficiari di Sfl troveranno le indicazioni sui corsi di formazione.
• La seconda è un sistema informativo unico per chi riceve il Supporto alla formazione a al lavoro e gestisce dati come la scheda anagrafica del beneficiario, l’orientamento specialistico, l’adesione a progetti di utilità collettiva
• La terza piattaforma infine è dedicata al Patto per l’inclusione sociale ed è rivolto a chi è più bisognoso di assistenza e non può lavorare. Servirà per costruire interventi su misura da attuare insieme alle famiglie.
Avranno un ruolo anche i ministeri dell’Istruzione e dell’Università, cui spetterà il compito di individuare i beneficiare di Adi e Sfl che non hanno adempiuto agli obblighi scolastici. Chi ha un’età compresa tra 18 e 29 anni e non ha frequentato la scuola per almeno 10 anni infatti deve dimostrare di essere iscritto a un percorso di formazione per poter accedere ai nuovi strumenti di welfare.
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