ECONOMIA

Elon Musk “scarica” i Bitcoin: “Dannosi per l’ambiente”, -16% in Borsa

Ne era stato a lungo uno dei principali testimonial a livello mondiale, poi l’improvvisa retromarcia. Improvvisamente a Elon Musk i Bitcoin non sembrano più piacere come un tempo, e i risultati sono stati immediati. Con la più celebre criptovaluta a livello mondiale che è già precipitata sui mercati internazionali.

Elon Musk, panico dopo un tweet

Il tutto è partito, come spesso avviene nel caso di Elon Musk, con un semplice post su Twitter. L’amministratore delegato di Tesla, infatti, ha espresso preoccupazione a proposito dell’utilizzo di fonti fossili nella produzione del Bitcoin. Per tale motivo ha spiegato che il gruppo non lo accetterà più come forma di pagamento delle auto del marchio. Al suo posto saranno scelte altre criptovalute che generano livelli minori di inquinamento.

Tesla, ha infatti spiegato Elon Musk, “ha sospeso gli acquisti di veicoli attraverso l’uso di Bitcoin“. Il motivo è appunto “l’uso in rapida crescita di fonti fossili per il mining” della valuta. Per “mining” si intende la vera e propria “estrazione” o produzione delle criptovalute. Che pur non essendo “fisiche” come la cartamoneta o addirittura le monete in metallo, “esistono”. E richiedono non solo un lavoro informatico, ma anche il materiale per svolgerlo. A partire dall’energia elettrica, ma non solo.

Perché il Bitcoin è dannoso all’ambiente

Ecco perché perfino una moneta telematica può essere dannosa per l’ambiente. Ed è il caso del Bitcoin, che secondo Elon Musk richiede troppa energia per la sua “estrazione”. In particolare energia ricavata da fonti fossili e non rinnovabili. Da qui la decisione di non accettare più un simile pagamento per i prodotti Tesla, sebbene l’imprenditore abbia annunciato che non si priverà delle quote di criptovaluta in suo possesso.

Un simile annuncio ha in ogni caso generato già un autentico terremoto sui mercati. Elon Musk ormai rappresenta anche una sorta di guru finanziario per moltissimi investitori, che immediatamente hanno deciso di togliere fiducia al Bitcoin. E lo dimostra il valore della criptovaluta, velocemente precipitato del 16%. E cioè da un valore di 51 mila dollari a una cifra che si aggira intorno ai 46 mila. Una botta non da poco, da parte di uno dei propri storici, principali sostenitori.

Marco Enzo Venturini

Giornalista pubblicista dal 2018, entrare nell'albo è stato contemporaneamente un traguardo e una nuova partenza di una rincorsa iniziata sei anni prima scrivendo per diverse realtà editoriali sul suolo nazionale. O forse già quando, a cinque anni, il mio gioco preferito era una vecchia macchina da scrivere di famiglia. Appassionato di politica, geografia, cinema e sport, oltre che della lingua italiana: mi piace provare a scrivere ciò che vorrei leggere.

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