CULTURA

Cosa sono le foibe e perché si ricordano il 10 febbraio

Tempo fa era un argomento divisivo. Addirittura lo si usava per screditare o delegittimare posizioni politiche a seconda di chi ne parlava. Il punto, forse, è che non se ne è davvero mai parlato abbastanza. Vuoi per la complessità del tema, vuoi per l’incapacità generale di scindere storia e memoria, i massacri delle foibe accendono ancora discussioni. Ma ci sono dati oggettivi da tenere in considerazione e una data da ricordare: il 10 febbraio.

Photo by Sharon Rirossa licensed under CC BY-SA 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/deed.en)

Che cosa sono le foibe?

Senza ricalcare le migliaia di pagine scritte da manuali e storici sul tema, le “foibe” possono essere definite come dei pertugi detti “inghiottitoi” che incidono terreni “carsici”, ricchi cioè di calcare e altri minerali. E i massacri annessi sono gli eccidi ai danni di militari e civili autoctoni della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia avvenuti durante e subito dopo la Seconda Guerra Mondiale. A perpetrarli furono i partigiani jugoslavi e i membri dell’Ozna (parte dei servizi segreti militari jugoslavi).

A dire il vero, la maggioranza delle vittime morì nei campi di prigionia jugoslavi o durante la deportazione verso di essi. La restante parte veniva invece uccisa per rivalsa della popolazione jugoslava. Duplice la causa principale: da un lato far fuori oppositori reali o presunti del comunismo di Tito che stava prendendo piede; dall’altro levare di mezzo soggetti e strutture ricollegabili a fascismo, nazismo e collaborazionismo. Le morti variano in base alle fonti: secondo gli storici Raoul Pupo e Roberto Spazzali si arriva anche a 5mila, mentre per altri si può salire verso gli 11mila.

Cosa è successo dopo i massacri?

In seguito al massacro delle foibe seguì il cosiddetto “esodo giuliano dalmata”, ovvero l’emigrazione più o meno forzata della maggioranza dei cittadini di etnia e di lingua italiana dai territori colpiti dagli eccidi. Quegli stessi appartenevano al Regno d’Italia, ma sono poi stati occupati. Prima arrivò l’Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia, poi ci furono i trattati di pace di Parigi del 1947. L’emigrazione fu quindi dovuta sia all’oppressione di un regime totalitario (il comunismo titino), sia al rigetto dei cambiamenti sullo scacchiere europeo.

Ma anche e soprattutto alla vicinanza con l’Italia che fino a poco tempo prima era stata fascista e a sua volta opprimente con le popolazioni che poi si vendicarono col sangue. Lo Stivale rappresentò un rifugio per molti esuli spaventati e impauriti, anche se all’epoca il governo italiano si adoperò per fermare, o almeno contenere, l’esodo. Dopo le foibe si stima che furono tra i 250 e i 350mila i giuliani, quarnerini e dalmati che si trasferirono in Italia tra il 1945 e il 1956.

Photo by Gaux licensed under CC BY-SA 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/deed.en)

Perché le foibe si ricordano il 10 febbraio?

Con la legge numero 92 del 30 marzo 2004 si istituì il Giorno del ricordo, che commemora appunto i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata. A quel giorno è associato il rilascio di una medaglia commemorativa destinata ai parenti delle persone soppresse e infoibate in Istria, a Fiume, in Dalmazia o nelle province tra il 1943 e il 1947.

Il giorno prescelto è il 10 febbraio perché coincide con il trattato di pace di Parigi. Quel documento assegnava alla Jugoslavia l’Istria, il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia. La quale, in precedenza, faceva parte dell’Italia.

Lorenzo Rotella

Leggo e scrivo da quando ne ho memoria e sono un critico onnivoro di cinema e letteratura. Militante dell’associazione Carovana Antimafia Ovest Milano dal 2018, copywriter di cronaca per grandi media dal 2019, giornalista del quotidiano La Stampa dal 2021, collaboratore del magazine e sito web Green Planner dal 2022, autore della raccolta di poesie “Mille Soli Una Notte” edito da NMBook World

Recent Posts

Sanità, Abruzzo all’avanguardia: immagini mediche 3D visibili a occhio nudo

Sistema di diagnostica 3D rivoluziona la sanità abruzzese: immagini cliniche visibili senza visori, formazione universitaria…

2 settimane ago

Ultimo, è ufficiale: nel 2026 maxi-evento a Tor Vergata

Nel pieno del 2025, Ultimo continua a conquistare gli stadi italiani con il suo tour…

4 settimane ago

Banche, Colombani confermato alla guida di First Cisl

Roma, 13 giugno 2025 – Il congresso nazionale di First Cisl ha confermato Riccardo Colombani…

2 mesi ago

HIV, a Roma torna l’Anlaids Charity Dinner per sostenere la ricerca

Spettacolo (Roma). Torna l'Anlaids Charity Dinner, l'appuntamento promosso da Anlaids Lazio, guidata dal Presidente Gianluca…

2 mesi ago

Prevenire lo stress finanziario: come gestire le spese più importanti?

Vi sono diverse situazioni nel corso della vita in cui le spese aumentano in modo…

2 mesi ago

“Shanghai in my mind – Milan Station”, a Milano una mostra che racconta Shanghai con opere di artisti cinesi

Arte visiva e dialogo culturale alla Rotonda della Besana con la mostra “Shanghai in my…

2 mesi ago