Artissima+torna+a+Torino%3A+%26%238220%3BEcco+com%26%238217%3B%C3%A8+cambiata+l%26%238217%3Barte+contemporanea+con+il+Covid%26%238221%3B
newsby
/cultura/artissima-torino/amp/
CULTURA

Artissima torna a Torino: “Ecco com’è cambiata l’arte contemporanea con il Covid”

[scJWP IdVideo=”P91cbHQ9-Waf8YzTy”]

Artissima è la principale fiera d’arte contemporanea in Italia ed è iniziata quest’oggi a Torino. Sin dalla sua fondazione, nel 1994, unisce la presenza nel mercato internazionale a una grande attenzione per la sperimentazione e la ricerca.
In aggiunta all’esposizione fieristica, alla quale partecipano ogni anno gallerie da tutto il mondo, ci sono tre sezioni artistiche dirette da board di curatori e direttori di musei internazionali, dedicate agli artisti emergenti (Present Future), al disegno (Disegni) e alla riscoperta dei grandi pionieri dell’arte contemporanea (Back to the Future). Dal 2020 le tre sezioni curate sono ospitate virtualmente sulla piattaforma digitale Artissima XYZ.

Ilaria Bonacossa: “L’arte contemporanea è in crescita”

Dell’edizione 2021 della kermesse ha parlato Ilaria Bonacossa, direttrice di Artissima: “E’ super emozionante. C’è un’energia fantastica: essere tutti di nuovo insieme all’Oval a vedere l’arte contemporanea. Parliamo di 150 gallerie da 37 paesi, progetti speciali come la parte, sia fisica, che digitale, delle sezioni curate su XYZ, e l’indagine dell’arte contemporanea nel subcontinente indiano“, le sue parole.

E ancora: “Sicuramente nell’arte contemporanea è tornata una voglia di metterci la faccia e non è più una corsa a fare le fiere o le mostre tanto per farle. Le gallerie hanno davvero studiato gli stand nei dettagli. Un sacco di artisti sono venuti a vedere il loro lavoro è davvero un un rapporto più umano, più sentito con anche quello che si fa“.

Con la pandemia di Covid-19, anche il mondo dell’arte contemporanea ha subito dei cambiamenti: “Non è cambiato nulla e allo stesso tempo è cambiato tutto. Una cosa nuova è che la fiera vanta una grandissima quantità di lavori prodotti Nel 2020 e nel 2021. In questi due anni gli artisti hanno realizzato molto perché sono stati fermi. Non hanno avuto molte occasioni, non hanno fatto cataloghi e hanno lavorato molto da soli. A casa o in studio hanno iniziato a lavorare usando le loro mani quindi si vedono tornare la ceramica, i ricami, le opere tessili, le sculture e, ovviamente, tanta pittura. Rallentando il tempo si è potuto davvero entrare meglio nei progetti, andare a scoprire le cose più interessanti e più di qualità“, ha concluso Bonacossa.

Sara Iacomussi

Classe 1992, da ottobre 2018 è la corrispondente da Torino per importanti editori in veste di videogiornalista. Formata al Master in Giornalismo Giorgio Bocca, è professionista dal 2017

Recent Posts

Milano, Piantedosi: “C’è un problema di sicurezza in città”

La dichiarazione del ministro è arrivata a margine del convegno organizzato dall'Osservatorio per la sicurezza…

2 ore ago

Ucraina, si intensificano gli attacchi russi nella regione di Kharkiv

Il generale Oleksandr Syrskyi, comandante delle forze armate ucraine, ha dichiarato: "Stiamo combattendo feroci battaglie…

2 ore ago

Università, qual è la più prestigiosa al mondo nel 2024? Quelle italiane perdono terreno

Situazione complicata per gli atenei del nostro Paese, in calo rispetto a nazioni in ascesa…

2 ore ago

Europee, +Europa presenta i candidati al Centro della lista Stati Uniti d’Europa

Bonino: "Gli Stati Uniti d'Europa sono l'unica possibilità che abbiamo come europei di avere rilevanza…

2 giorni ago

Corteo transfemminista, scontri tra la polizia e gli studenti: ci sono feriti

Al corteo hanno aderito realtà come assmeblea Aracne, Zaum, Coordinamento Collettivi Sapienza, studenti delle scuole…

3 giorni ago

Censura e contestazione non sono la stessa cosa: cos’ha subito la ministra Roccella?

I due termini hanno dei significati molto diversi, ma nelle ultime ore sono stati usati…

3 giorni ago