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Ripartono a Roma gli Open Day Junior, con somministrazione di vaccino per i cittadini la cui fascia d’età rientra tra i 12 anni compiuti e i 17 anni. La campagna vaccinale anti-Covid si concentra su questa fascia d’età soprattutto in vista della riapertura delle scuole. Nasce su richiesta del commissario straordinario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo, che ha chiesto alle Regioni di predisporre corsie preferenziali per i ragazzi.
Già importante l’adesione dei giovani romani. E il clima che va per la maggiore è quello di un sollievo generale dopo aver ricevuto il vaccino. Che segue tuttavia l’apprensione palpabile all’arrivo nella struttura. All’uscita, però, tutto appare tranquillo. “Tutto bene, non ha fatto tanto male – racconta una giovane pochi istanti dopo la somministrazione –. Se ho avuto paura? Sì, un po’ sì“.
“È andata bene, alla fine non fa tanto male come mi aspettavo – le fa eco una ragazza in età ancora più tenera –. Perché mi sono convinta? In generale, quando hanno scoperto il vaccino, era già una mia scelta farlo. Lo volevo fare, per vivere una vita normale e riprendere quello che non si poteva fare. E anche i miei amici la pensano come me. È un passo verso la normalità. E ora potrò andare al cinema, alle feste e soprattutto in palestra. Che è la cosa più importante per me“.
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Da oggi anche in Toscana sono partite le somministrazioni di vaccino per la fascia tra i 12 e i 18 anni, come richiesto dal Commissario straordinario per l’emergenza, il generale Francesco Figliuolo. Lunghe file davanti al principale hub di Firenze, il Nelson Mandela Forum. I genitori accompagnano i figli, studenti delle medie e delle superiori. “Finalmente potranno rientrare in classe con maggiore sicurezza. Devono farlo tutti gli studenti, speriamo si riescano a vaccinare entro settembre. Ho parlato anche con la pediatra che mi ha tranquillizzato, non c’è nessun effetto collaterale preoccupante“, affermano.
“Abbiamo prenotato un mese fa. Poi siamo tornati dal mare stamattina e siamo venuti a fare il vaccino. Mio figlio è in quarta superiore. Se sono sicuro? Sì“, racconta un papà. “Siamo qui per la prima dose. E loro sono più tranquilli di noi. Sono proprio felici“, sorride una mamma. “Noi avevamo già la prenotazione. Ma siamo venuti prima per capire se ci si potesse vaccinare prima. La gente però è troppa, quindi dovremo tornare“, spiega un’altra madre. Per una campagna che sembra procedere a un ritmo sempre più spedito.
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