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C’è grande preoccupazione nelle parole e sui volti dei cittadini ucraini che vivono in Italia per lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina. Alcuni di loro, a bordo di un pullman partito da Salerno, stanno provando a tornare dai propri familiari. Le testimonianze raccolte a Roma, dove il mezzo si è fermato per far salire a bordo circa 15 cittadini ucraini, sono davvero toccanti.
“Non garantiamo l’arrivo a Kiev, dove probabilmente non li faranno passare. In questo momento hanno bloccato l’uscita dall’Ucraina. Non consentono più a nessuno di uscire“, le parole di Mario Tronca, presidente dell’associazione cristiana italo-ucraina che ha organizzato il viaggio.
Strazianti le parole di una madre, preoccupata per le sorti del figlio, bloccato al confine con l’Ungheria. “Ancora non capiamo che succede è perché chiudono le frontiere. Mio figlio si trova alla frontiera con l’Ungheria e io mi sento morire perché non so se riuscirà a passare o no. Lui doveva rientrare in Italia perché sta studiando all’Università e doveva sostenere degli esami. Mia madre sta con mia sorella a Kiev, che adesso stanno bombardando. La situazione cambia ogni minuto, non sappiamo cosa possiamo fare. La Polonia sta facendo entrare e uscire tutta la gente che vuole uscire ma la fila è lunghissima”.
E ancora: “Mia madre mi ha detto che tanti uomini vanno ad arruolarsi per entrare in guerra.
Io sono 25 anni che mi trovo in Italia, mio figlio è nato in Italia, ha 20 anni ed è stato sempre in Italia. Adesso, visto che non stava studiando, voleva andare a trovare la nonna ed è capitato quello che è capitato“, ha aggiunto.
C’è grande orgoglio, invece, nelle parole di un uomo pronto per fare rientro in Ucraina ed arruolarsi con l’esercito. “Io sono pronto ad arruolarmi perché l’Ucraina è casa mia. C’è una grande paura perché stamattina hanno spazzato via due aeroporti con dei missili. Questa non è una operazione, come ha detto Putin, “leggera”, che coinvolge solo il Lugansk, sta coinvolgendo tutta l’Ucraina.
Questa è l’ultima chance per liberare l’Ucraina altrimenti non esisterà più l’Ucraina come stato. Hanno rubato il nostro nome, hanno rubato tutto: ora vogliono rubare la nostra libertà e non glielo permetteremo“, ha spiegato.
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