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Ucraina, a Roma manifestazione ‘Europe for peace’: in piazza in migliaia

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No Putin, No Nato“, “Sì alla pace, no alla guerra“: questi solo alcuni dei cartelli portati in Piazza della Repubblica per la manifestazione ‘Europe for peace‘. La piazza si è riempita velocemente di bandiere arcobaleno della pace. La manifestazione per la pace in Ucraina è stata organizzata da associazioni pacifiste, ong, Cgil e Rete italiana pace e disarmo. Aderiscono anche, tra gli altri, Arci, Acli, Libera, Emergency, Legambiente, Movimento nonviolento, Un ponte per, archivio Disarmo, Anpi, Greenpeace, Save the children.

La bandiera per la pace, le frange anti Nato

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In migliaia hanno aderito alla manifestazione nazionale ‘Europe for peace’, una processione da piazza della Repubblica, a Roma, fino a piazza San Giovanni per sostenere l’Ucraina. Ad aprire il corteo una enorme bandiera arcobaleno con al centro la scritta “PACE. Per un’Europa di pace“.

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Nel corso della manifestazione pro Ucraina, peraltro, non sono mancate note fuori dal coro. I gruppi Anti Nato si sono infatti dati appuntamento in piazza dell’Esquilino, per poi entrare nel corteo per la Pace organizzato dalla Cgil. Oltre ai manifestanti filo Nato e a quelli contro Putin e l’organizzazione internazionale, c’è anche una frangia contro quest’ultima. Momenti di tensione si sono registrati tra manifestanti e forze dell’ordine, quando la testa del corteo pacifico è arrivato in piazza dell’Esquilino. Qui i manifestanti Anti Nato hanno provato ad entrare alla testa per poi essere bloccata dalla polizia. “Fuori dalla Nato, l’Ue è imperialista“, i cori alzati dai presenti.

Padre Zanotelli: un appello alla Chiesa per l’Ucraina

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Chi ha invece elogiato senza mezze parole la manifestazione pro Ucraina è Padre Alex Zanotelli. “La piazza e la marcia di oggi sono state straordinarie – ha sottolineato –. Ha risposto tanta gente, ed è un bel segno di speranza. Perché dice che le persone non ne vogliono sapere della guerra. Il nostro dovere è politico: forzare i contendenti a sedersi ad un tavolo per trovare una soluzione. Se così non fosse, salta tutto“.

E per aiutare l’Ucraina arriva un messaggio ancora più chiaro da Padre Zanotelli: “Chiedo ai presidenti delle conferenze episcopali delle chiese europee di andare in pellegrinaggio a Kiev nella chiesa di Santa Sofia. La gente non si fida della politica, ma dei Vescovi sì. Il movimento ora non si deve fermare. Deve andare avanti, perché ora inizia l’impegno. Soprattutto contro le armi“.

Landini: “Non solo fine guerra in Ucraina, ma ovunque”

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Credo che sia il momento del coraggio, della responsabilità, ma anche dell’utopia. E l’obiettivo non deve essere solo quello di fermare la guerra in Ucraina, ma deve essere ancora più alto. La battaglia per un nuovo modello sociale di sviluppo deve assumere l’obiettivo di abrogare la guerra. Come è stata abrogata la schiavitù“. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dal palco di San Giovanni a Roma. Il segretario ha poi ricordato Gino Strada: “Oggi è qui con noi, sta manifestando qui con noi. Gino ci ha insegnato cosa significa essere coerenti e dedicare una vita alla lotta contro la guerra“.

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Landini ha parlato anche dal corteo, in piazza della Repubblica: “Bisogna fermare la guerra. Chiedere l’intervento dell’Onu, che sia presente al tavolo delle trattative. La strada non è l’invio delle armi in Ucraina, ma il ricorso alla massima diplomazia. Non possiamo accettare la guerra come strumento di relazione tra Stati. Serve ogni sforzo per fermarla. È importante che il movimento sindacale e della pace sia in piazza“. Proprio in tal senso, Landini si è soffermato sulla scelta della Cisl di non aderire alla manifestazione. “È una scelta che rispetto. È importante che le persone siano qui. Il prossimo obiettivo è quello di organizzare una grande giornata di mobilitazione dei lavoratori europei per fermare la guerra. Il ruolo dell’Europa è decisivo“, ha concluso.

Redazione

La redazione di newsby è composta da giornalisti e video giornalisti attivi su tutto il territorio nazionale, con presidi su Roma, Milano, Torino, Napoli e, all’estero, a Bruxelles/Strasburgo per i lavori del Parlamento Europeo.

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