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Truffa online, si fingevano la banca: sequestrati 97 mila euro a Napoli

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La polizia ha eseguito in mattinata ordinanze di custodia cautelare a Napoli per sette persone dedite al phishing bancario. Gli agenti hanno proceduto al sequestro preventivo anche di 97 mila euro, che sarebbe il totale delle somme di denaro introitate dai presunti autori della truffa. Al momento l’attenzione è focalizzata su 92 frodi.

Come venivano raggiunte le vittime

Le vittime venivano contattate con comunicazioni che sembravano arrivare dalla propria banca e con le quali venivano invitate ad accedere al proprio conto on line. In altri casi le vittime, come ricostruito dagli inquirenti di Napoli, dopo aver ricevuto un sms venivano contattate telefonicamente da falsi operatori bancari. Una volta ottenute le credenziali di accesso, poi, prelevavano dai conti il denaro e la truffa si completava.

La organizzazione si muoveva da Torre del Greco (provincia di Napoli) e secondo gli accertamenti della Polizia postale avrebbe messo a segno diverse truffe in diverse località italiane.

La ricostruzione di una truffa

Nei filmati diffusi dalla polizia si vede come operavano i truffatori nei falsi call center. Un finto operatore dell’istituto di credito raggiunge telefonicamente la vittima e afferma: “Allora, non la sentivo più e le ho inviato un sms per quanto riguarda le domande di sicurezza. Vediamo il database cosa ci risponde“. “Io ho fatto la procedura per l’attivazione“, spiega l’interlocutrice dall’altro capo del telefono. Ignara di essere oggetto di una truffa online.

Quindi il passaggio successivo: “Se mi può fornire un attimo l’sms ricevuto“. “L’ultimo? Quello che dice stai modificando le domande di sicurezza etc?“. “Con un codice“, era il dialogo. A questo punto la vittima forniva i sei numeri al finto operatore. “Ok signora, la procedura di sblocco è andata a buon fine“, la tranquillizzava quest’ultimo. “Ma perché si era bloccata?“, era la legittima domanda. E la risposta non dava adito a dubbi: “Per un problema del nostro database, signora. Stiamo risolvendo il problema“. Ma era una truffa.

Redazione

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