CRONACA

Tito Stagno: quel racconto dell’allunaggio che lo fece entrare nella storia

Ci sono attimi fuggiti che durano tutta la vita. E Tito Stagno ne è stata la prova vivente. Deceduto a 92 anni, il grande giornalista televisivo ha seguito molti eventi. Eppure resterà quello del “quasi allunaggio”. Hai voglia a dire che è stato un conduttore modello del telegiornale. E che pure la Domenica Sportiva l’ha amministrata con maestria, quando ancora le partite si giocavano tutte assieme e tutte lo stesso giorno. E poco cambia ricordare i documentari sull’Italia del boom, il giornalismo nel primo tg di Vittorio Veltroni e le cronache sui pionieri dello spazio. In testa, il russo Jurij Gagarin. Niente. Il destino del biondo Tito Stagno (un sardo biondo) è rimasto scolpito in quella giornata del 20 luglio del 1969, in occasione della trasmissione televisiva della Rai che raccontò in diretta il primo sbarco sulla Luna.

Tito Stagno e Ruggero Orlando: l’anticipo e il ritardo nel dare la notizia

L’Italia, così come il resto del mondo, attendeva davanti ai teleschermi in bianco e nero che l’Apollo 11 calasse sulla Luna. Successe alle 22.17, ora italiana. In collegamento da New York c’era il corrispondente Ruggero Orlando. Tito Stagno, nella confusione dei suoni e delle immagini, esclamò: “Ha toccato! Ha toccato il suolo lunare! Per la prima volta un veicolo pilotato dall’uomo ha toccato un altro corpo celeste, disse. “Questo è il frutto dell’intelligenza, del lavoro e della preparazione scientifica”. E insistette: “È frutto della fede dell’uomo”. Scattò un applauso, sollevato e vibrante, interrotto dalla ben nota voce di Ruggero Orlando, che disse: “No, non ha toccato”. Stagno invece confermava, mentre da New York il collega insisteva: “Qui pare che manchino ancora 10 metri. Poi, finalmente la notizia: “Eccolo, ha toccato in questo momento”. E allora anche Stagno proruppe in un applauso liberatorio, dicendo: “Hanno fermato i motori in questo momento”.

Chi aveva ragione tra i due?

La polemica durò a lungo. E si scoprì che Stagno aveva anticipato la notizia di 56 secondi, mentre Ruggero l’aveva ritardata di 10. Ma tanto bastò per farla entrare nella storia della televisione. Fu comunque un ‘duello’ tra cavalieri: il conduttore rivelerà più tardi che avevano ragione tutti e due e rimise le cose a posto. Come si deve fare tra colleghi. La scorsa notte Tito Stagno ci ha lasciato. Lui, che ha contagiato l’Italia con la sua passione nella notte della Luna. In un tempo colmo di eventi, come è stata la sua vita, 56 secondi in più o in meno è giusto che non facciano alcuna differenza. Ci mancherai, Tito.

Lorenzo Grossi

Classe '89, appassionato sin da piccolo di sport e scrittura. Già da "pischello" scrivevo come collaboratore per alcune testate giornalistiche a cui ho man mano affiancato radio, agenzie di stampa, tv e quotidiani cartacei. Ora è il momento di newsby! Nel carnet anche una breve ma intensa carriera di direttore di gara di calcio a 11.

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