
Manuela Murgia | Twitter @vondmedia - Newsby.it
CAGLIARI, 30 MAG – La ragazza, originaria di Cagliari, era stata trovata senza vita nel canyon della necropoli di Tuvixeddu. La Procura aveva inizialmente archiviato il decesso come suicidio
Svolta nell’inchiesta sulla morte di Manuela Murgia, la ragazza cagliaritana di 16 anni, trovata senza vita nel canyon della necropoli di Tuvixeddu. Enrico Astero, ex fidanzato ora 54enne, è indagato per omicidio volontario dopo che il caso è stato riaperto, poiché la Procura aveva inizialmente archiviato il decesso come suicidio. I familiari hanno sempre richiesto ulteriori indagini.
La tragica storia di Manuela Murgia, una sedicenne trovata senza vita nel canyon della necropoli di Tuvixeddu a Cagliari, ha riacceso l’attenzione pubblica e mediatica. La sua morte, avvenuta il 5 febbraio 1995, era stata inizialmente archiviata come suicidio, ma la famiglia ha sempre sostenuto che si trattasse di un omicidio. Recentemente, ci sono stati sviluppi significativi nelle indagini, con l’ex fidanzato di Manuela, Enrico Astero, iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario.
Riapertura del caso
Nel 2024, la famiglia Murgia ha presentato una richiesta di riapertura del caso, dopo che una precedente istanza era stata respinta dalla Procura. Grazie a una nuova consulenza del medico legale Roberto Demontis, sono emersi elementi che mettono in discussione l’ipotesi del suicidio. Demontis ha evidenziato che le lesioni sul corpo di Manuela sono compatibili con un incidente stradale, suggerendo la possibilità di una violenza sessuale prima dell’eventuale incidente e dell’occultamento del cadavere nel canyon.
Dettagli inquietanti
Il ritrovamento del corpo di Manuela presenta dettagli inquietanti. I familiari affermano che l’area in cui fu trovata era sconosciuta alla giovane. Il corpo mostrava segni di violenza, graffi e segni di trascinamento, elementi che non sembrano compatibili con una semplice caduta. Inoltre, gli indumenti di Manuela presentano anomalie: la cintura era tagliata di netto e la maglietta era sporca di polvere e sangue, mentre gli stivaletti erano perfettamente puliti.
La lotta per la verità
Le sorelle di Manuela, Anna ed Elisabetta, insieme al fratello Gioele, continuano a lottare per la verità, affermando che non si fermeranno fino a quando non otterranno giustizia per la loro sorella. Già nel 2012, erano emersi aspetti inquietanti riguardo alla vita di Manuela, come il ritrovamento di somme di denaro nascoste e strani contatti telefonici, che avevano portato a una richiesta di riapertura del caso, poi respinta.
Attualmente, gli avvocati della famiglia Murgia, Giulia Lai e Bachisio Mele, sono supportati da esperti criminologi nel tentativo di fare luce su questa tragica vicenda che ha segnato Cagliari e il suo territorio.
L’importanza dell’avviso di garanzia
L’avviso di garanzia notificato in questi giorni consentirà all’indagato di esercitare uno dei diritti fondamentali previsti dal codice di procedura penale: la possibilità di nominare propri consulenti tecnici in vista di accertamenti irripetibili. È questo il quadro in cui si inseriscono le nuove analisi disposte dagli inquirenti sul caso Manuela Murgia, la donna la cui vicenda ha suscitato grande attenzione mediatica e giudiziaria.
Analisi genetiche sui vestiti recuperati
Gli accertamenti scientifici previsti riguarderanno in particolare alcune tracce biologiche che potrebbero trovarsi sugli abiti di Manuela Murgia, già recuperati nei mesi scorsi. Le analisi, di tipo genetico, verranno eseguite il prossimo 4 giugno. A renderlo noto è l’avvocato Marco Fausto Piras, legale della difesa, che ha annunciato l’intenzione di nominare un consulente tecnico per seguire da vicino le operazioni e garantire la trasparenza e la correttezza degli esami.
Indagini in corso e possibili sviluppi
Nel frattempo, la Squadra mobile, coordinata dal dirigente Davide Carboni, prosegue le attività investigative sul caso. Il lavoro degli investigatori resta serrato, con l’obiettivo di chiarire tutti gli aspetti ancora oscuri della vicenda. Secondo fonti vicine all’inchiesta, non si escludono nuovi sviluppi nelle prossime settimane, anche alla luce dei risultati che emergeranno dagli accertamenti tecnici.