CRONACA

Scuola, nuove regole minacciano privacy studenti: ecco perché

A un mese dal ritorno in presenza a scuola, il governo è al lavoro per cambiare le regole di quarantena a scuola ed evitare possibili interruzioni della didattica in presenza. Ma qual è la soluzione per evitare la didattica a distanza a tutta la classe? In caso di studente positivo, si prevedono tamponi gratuiti per tutti i compagni di classe. Una soluzione, a prima vista, semplice e sicura, ma che inevitabilmente si scontra con il diritto alla privacy degli studenti. Lo evidenza Maddalena Gissi, segretaria nazionale di Cisl Scuola, a commento del testo in approvazione.

Scuola, le nuove regole: a rischio la privacy

Il testo sulla nuova gestione delle quarantena a scuola introduce elementi di violazione della privacy da parte del dirigente o degli addetti al controllo. Lo sostiene Maddalena Gissi, segretaria nazionale di Cisl Scuola, evidenziando il paradosso del sistema ideato di recente per la gestione delle quarantena nelle scuole. “Non si può agire violando la privacy in merito alla vaccinazione“, spiega Gissi. A non convincere il sindacato è il punto della bozza che riguarda il “coinvolgimento delle istituzioni scolastiche nelle verifiche e nel controllodei dati.

Dad, che cosa prevedono le nuove regole

Il testo prevede infatti un trattamento diverso per studenti vaccinati e non vaccinati. In caso di studente positivo, si eseguono i tamponi su tutti i compagni di classe, così da poter proseguire con la didattica in presenza. Dopo cinque giorni, bisogna ripetere i test su tutta la classe. Qualora ci sia un altro positivo, gli alunni non vaccinati dovranno proseguire in dad, mentre quelli vaccinati possono restare in classe. Solo se si trovano tre positivi in classe, allora scatta la quarantena per tutti, di dieci giorni per i non vaccinati e di sette per i vaccinati, esattamente come succede adesso.

Ecco perché si rischia di violare la privacy

D’altra parte, il dirigente scolastico non ha alcun modo di sapere se i dipendenti o gli alunni siano vaccinati o meno e da quando. Dunque i singoli casi non possono essere valutati dalla scuola ma dal Dipartimento di Prevenzione delle ASL. “Possibile che le Asl con la loro competenza non siano in condizione di tracciare le situazioni senza coinvolgere gli addetti alla sicurezza nelle scuole o il dirigente scolastico?“. Se lo chiede Maddalena Gissi, segretaria di Cisl Scuola, in riferimento alla bozza di legge sulla gestione della quarantena a scuola.

 

Linda Pedraglio

Sono nata e cresciuta in un piccolo paese vicino al lago di Como, ma, fra studio e lavoro, ho avuto modo di vivere città diverse: l’Erasmus a Helsinki, gli anni dell’università a Milano, il corso di giornalismo a Firenze. Sogno una piccola casa sul lago, piena di libri, che sono il mio affaccio sul mondo, e un foglio bianco per raccontare quello che osservo. Il mio romanzo del cuore è Anna Karenina. Mi occupo principalmente di libri, arte e cultura.

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