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Era il 2018 quando l’allora inquilino del Viminale, Matteo Salvini, con la prima sindaca di Roma, Virginia Raggi, avevano provveduto, a suon di post sui social, a far sgomberare uno stabile sito nella periferia est della Capitale. Il palazzo di via Raffaele Costi, mai abbattuto come promesso, negli anni è stato più volte al centro della cronaca. Dallo sgombero ad oggi, si sono registrati morti di overdose, spaccio e continue occupazioni abusive in barba al proprietario dell’area e di quello che era il ministro dell’Interno, Salvini. Oggi una colonna di fumo nero si è alzata dall’area. Fiamme che sono divampate sui rifiuti ancora ammassati e mai bonificati. Si sono registrate anche delle esplosioni. Solo il pronto intervento delle forze dell’ordine ha evitato il peggio per gli occupanti e i residenti limitrofi.
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