Papa Francesco non è riuscito a trattenere le lacrime durante l’odierna preghiera per la pace in Ucraina a Piazza di Spagna. Nel corso del consueto atto di venerazione ai piedi della Statua dell’Immacolata, l’emozione l’ha sopraffatto, costringendolo a fermarsi. “Vergine Immacolata, avrei voluto oggi portarti il ringraziamento del popolo ucraino…”. È dopo aver pronunciato queste parole che la voce del Pontefice si è spezzata. I fedeli hanno applaudito per incoraggiarlo ed esprimere vicinanza non solo al Papa, ma anche a un popolo che da mesi stanno soffrendo per una guerra che non accenna a concludersi.
“…per la pace che da tempo chiediamo al Signore”, ha poi detto Papa Francesco, riprendendo la difficile invocazione. “Invece devo ancora presentarti la supplica dei bambini, degli anziani, dei padri e delle madri, dei giovani di quella terra martoriata, che soffre tanto”. Dopo questo passaggio sofferto, la preghiera ha assunto dei toni più speranzosi e consolatori. “Ma in realtà noi tutti sappiamo che tu sei con loro e con tutti i sofferenti, così come fosti accanto alla croce del tuo Figlio. Grazie, Madre nostra! Guardando a te, che sei senza peccato, possiamo continuare a credere e sperare che sull’odio vinca l’amore, sulla menzogna vinca la verità, sull’offesa vinca il perdono, sulla guerra vinca la Pace. Così sia!”
Nella preghiera del Papa non è mancata la sua preoccupazione per le numerose emergenze sociali con cui gli italiani (e non solo) hanno dovuto confrontarsi negli ultimi mesi. “Dopo due anni nei quali sono venuto a renderti omaggio da solo, oggi ritorno a te insieme alla gente di questa Chiesa e di questa città. E ti porto i ringraziamenti e le suppliche di tutti i tuoi figli, vicini e lontani”, ha detto Francesco.
“Ti porto le preoccupazioni delle famiglie, dei padri e delle madri che spesso fanno fatica a far quadrare i bilanci di casa e affrontano giorno per giorno piccole e grandi sfide per andare avanti. In particolare ti affido le giovani coppie, perché guardando a te e San Giuseppe vadano incontro alla vita con coraggio confidando nella Provvidenza di Dio. Ti porto i sogni e le ansie dei giovani, aperti al futuro ma frenati da una cultura ricca di cose e povera di valori, satura di informazioni e carente nell’educare, suadente nell’illudere e spietata nel deludere. Ti raccomando specialmente i ragazzi che più hanno risentito della Pandemia, perché piano piano riprendano a scuotere e spiegare le loro ali e ritrovino il gusto di volare in alto”, ha aggiunto il Papa.
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