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Lanciare un allarme legato alla gestione del tracciamento dei contagi e ai relativi costi che gravano sempre più sulle famiglie. Era questo l’obiettivo della manifestazione svolta venerdì sera, a Napoli, all’esterno dell’edificio che ospita la Prefettura del capoluogo campano. A protestare sigle sindacali e comitati di privati cittadini, come “Napoli senza confini”, stanchi di dover sostenere spese sempre più cospicue per l’effettuazione dei tamponi.
“La salute non può essere un privilegio – ha dichiarato a margine della protesta Alfonso De Vito, fra i promotori della manifestazione -. Diciamo basta alla borsa nera dei tamponi. Governo e Regione Campania stanno appaltando a laboratori e farmacie la gestione della pandemia”.
“Ho fatto un molecolare chiamando un centro che si era fatto pubblicità con i tamponi a 25 euro – ha poi spiegato – ed ho trovato il costo raddoppiato. Questa è una base di spaccio di tamponi, viene gestita come Scampia”.
Fra i manifestanti anche rappresentanti dei sindacati, come Imma Ercolano della sigla SI Cobas. “Negli ultimi due anni le istituzioni sono state in grado solo di confondere i cittadini e di polarizzare il dibattito – ha chiosato -. Nel frattempo non si è fatto nessun investimento su sanità e scuola“.
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