CRONACA

Franco Battiato, l’ultimo saluto della sua terra: “Morte è un passaggio”

Commozione a Milo (Catania) dove nel pomeriggio di mercoledì 19 maggio si sono aperti i cancelli di Villa Grazia per l’ultimo saluto a Franco Battiato. Solo pochi intimi hanno potuto prendere parte alla ‘veglia di preghiera’ per omaggiare il grande cantautore, scomparso martedì a 76 anni. All’esterno, sotto un sole cocente, si è riunita una cinquantina di persone.

L’omaggio a Franco Battiato: “Lui non è morto”

Come spiega l’Ansa, la prima ad arrivare è stata Carmen Consoli, seguita da Alice. Presenti anche il sindaco di Milo, Alfio Cosentino, il compositore Roberto Cacciapaglia, i cantautori Yuri Camisasca e Giovanni Caccamo. A destra del piccolo cancello della villa c’era un foglio di carta con la scritta ‘Ora guarirai da tutte le malattie‘, attorniato da alcuni omaggi floreali. Vicino c’era uno dei manifesti fatti affiggere dal Comune di Milo. Che, in occasione della scomparsa di Franco Battiato, ha proclamato il lutto cittadino.

Padre Orazio Barbarino, parroco di Linguaglossa, durante la veglia ha ricordato Franco Battiato così: “Hanno partecipato anche alcuni monaci buddisti come amici. Franco era un cattolico. Era tutto, era anche cristiano. Ci sono stati diversi interventi e testimonianze di suoi amici e colleghi artisti. Come presbiteri abbiamo espresso il messaggio di Franco, ovvero che lui non è morto. La morte è un passaggio. Franco è passato da una stanza ad un’altra. È presente in mezzo a noi“.

Nato a Riposto, vissuto a Milo: il ricordo dei sindaci

Il Comune di Milo ha voluto ricordare con queste parole: “Uomo straordinario e artista immenso, che in molti modi e tante occasioni ha dimostrato per Milo affetto e disponibilità, dopo averlo scelto come luogo in cui vivere e da cui trarre ispirazione. La cittadinanza si stringe attorno ai familiari e si unisce al loro dolore“.

Presente anche Enzo Caragliano, il sindaco di Riposto, paese natale del cantautore. “Franco Battiato, il miglior concittadino che abbiamo avuto – ha affermato –. Riposto gli ha dato i natali e lui lì è cresciuto per le avventure nelle strade del mondo che lo hanno portato ad essere una figura universale. Gli intitoleremo una grande piazza fronte mare, così lui potrà vedere sia il mare e sia l’Etna che amava tanto“.

Marco Enzo Venturini

Giornalista pubblicista dal 2018, entrare nell'albo è stato contemporaneamente un traguardo e una nuova partenza di una rincorsa iniziata sei anni prima scrivendo per diverse realtà editoriali sul suolo nazionale. O forse già quando, a cinque anni, il mio gioco preferito era una vecchia macchina da scrivere di famiglia. Appassionato di politica, geografia, cinema e sport, oltre che della lingua italiana: mi piace provare a scrivere ciò che vorrei leggere.

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