Le code davanti alle farmacie sono simili a quelle al Black Friday: lo sostiene (a modo suo) il generale Francesco Paolo Figliuolo. Il commissario all’emergenza Covid-19 era in visita a Torino all’hub vaccinale dedicato ai bambini e ha approfittato dell’occasione per esprimere la sua opinione sul caos tamponi scoppiato sotto Natale. Queste le sue dichiarazioni testuali, mentre era fianco a fianco con il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.
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“Bisogna avere tanta pazienza. Molto spesso i cittadini fanno file e file al Black Friday, ad andare a prendere il capo griffato. E poi è chiaro che è giusta la critica; è giusto lamentarsi. Noi vorremmo vivere in un Paese perfetto. Però qui c’è gente che da due anni tira le fila tutti i giorni. Quindi se si è presa un po’ di pausa, anche il commissario se ne fa una ragione”.
Insomma, seppur lui abbia cercato di stare il più possibile attento alle parole, Figliuolo sembra mettere sullo stesso piano le lunghissime code a cui stiamo assistendo davanti alle farmacie in questi giorni a quelle che si vedono tutti gli anni a fine novembre in occasione del Black Friday. Contesti che però, francamente, appaiono completamente imparagonabili. Fare un tampone per sapere se si ha il Covid (oppure no) non può essere messo a confronto sul fatto di farsi due ore di coda per pagare meno un televisore che voglio da mesi e che, solo adesso, posso permettermi approfittando degli sconti.
Da una parte abbiamo il senso civico e di responsabilità (talvolta “obbligato”, va detto) delle persone che vogliono essere sicure di non infettare i propri cari che incontreranno nei giorni delle Festività natalizie. Dall’altra, ci sono (legittimissime) ambizioni di effettuare degli acquisti a poco prezzo, sfruttando eccezionali promozioni. Nel primo caso, i cittadini sono “costretti” moralmente a svolgere un’azione ai fini dell’interesse della collettività. E hanno quindi tutte le sacrosante ragioni nel lamentarsi qualora dovessero affrontare dei disagi. Nel secondo, invece, si sta parlando di uno shopping pre-natalizio del quale (eventualmente) si potrebbe fare anche a meno, perché non fa strettamente parte dei bisogni primari di un individuo. Al contrario della salute. Chi si mette in coda per ore e ore al Black Friday non potrà mai minimamente lamentarsi di affrontare delle lunghe file; chi lo fa per un tampone in farmacia, sì. Ecco perché l’uscita pubblica di Figliuolo a Torino non è stata particolarmente felice.
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