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Dopo essersi incatenata a una transenna di Palazzo Chigi nel corso di un flash mob di protesta organizzato da un gruppo di rappresentanti dei lavoratori autonomi, l’attrice Sandra Milo è stata invitata a salire dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. La Milo, che ha dichiarato di aver già avuto precedentemente un colloquio telefonico con il premier, si è avviata verso l’ingresso della residenza visibilmente commossa.
“Il presidente ha detto con molta semplicità che mi avrebbe ricevuto – ha raccontato l’attrice -. Avrebbe anche potuto rifiutare un incontro. È vero, mi sono incatenata, è stato un gesto molto forte, ma non l’ho fatto contro il presidente”.
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Prima di essere invitata a salire a Palazzo Chigi, Sandra Milo ha raccontato ai cronisti i motivi della protesta che l’hanno portata a incatenarsi: “Sono qui in rappresentanza dei lavoratori autonomi che sono in difficoltà gravissime, per le partite Iva e per i lavoratori dello spettacolo. Vogliamo come tutti che l’Italia si rimetta in piedi, abbiamo bisogno che il governo ascolti le nostre necessità, per trovare insieme una soluzione ai problemi terribili che stiamo vivendo”.
La Milo ha confermato che la sua protesta non è anti-governativa: “Ho grande rispetto per l’opera che il governo ha svolto durante la pandemia. Ho fatto uno sciopero della fame durante il quale ho ricevuto una telefonata dal presidente Giuseppe Conte. Mi ha detto che non sopportava l’idea che una persona come me facesse questo sciopero, io ho risposto che non lo facevo per gioco, ma perché vogliamo essere ascoltati”.
“È una persona molto sensibile – ha poi aggiunto l’attrice –: mi ha raccontato del dolore che prova ogni volta che pensa a tutte le persone che sono morte, a tutti quelli che non hanno una tomba, alle persone sole, lontane da casa, senza nessuno. Ho capito che soffre come tutti gli italiani e ho deciso di riprendere a mangiare. Mi ha detto che mi avrebbe richiamato, ma i gravi compiti del governo gliel’hanno impedito”.
“Oggi sono qui perché per ottenere qualcosa non si può chiederla stando a casa – ha poi concluso Sandra Milo –: sarebbe comodo ma non è possibile. Qualcuno deve fare qualcosa per i nostri diritti, se vogliamo che il nostro Paese continui ad essere il più bello del mondo”.
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