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Disabili senza vaccino, il presidio: “Siamo gli invisibili del Covid”

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Stamattina davanti alla Regione Toscana è stato organizzato un presidio simbolico per denunciare la mancanza di vaccini tra le persone più fragili. “I disabili gravi muoiono senza adeguata assistenza personale“, è stato il motto delle associazioni Habilia, AviToscana associazione vita indipendente delle persone con disabilità e la onlus che si occupa dei tetraplegici.

La vaccinazione e i disabili: le spiegazioni

È vergognoso, anche da un punto di vista logico. Le persone che sono a rischio e che sono state ricoverate hanno delle caratteristiche. Sia di età che di problematiche personali. Quindi è vergognoso che le persone disabili non siano ancora state vaccinate. Dovevano essere le prime“, spiega Costanza Loni del consiglio direttivo dell’associazione onlus Habilia.

A noi, invece, hanno spiegato che hanno fatto una scelta di questo genere. Ovviamente dopo il personale medico, sanitario, che ha la priorità per ragioni logiche. E lo stesso vale per i volontari e il personale delle ambulanze. Però dopo di loro devono essere vaccinate le persone che sono a maggior rischio. Anche perché, oltretutto, intasano i Pronto Soccorso“, è la precisa accusa di Costanza Loni. E non mancano le testimonianze dirette di diversi disabili: “I centralini non sono preparati. Chiamiamo per fare la prenotazione e ci rispondono che non capiscono quello che diciamo“.

L’emergenza Covid: un dramma nel dramma

E nel sit-in organizzato dalla onlus Habilia la maschera rappresenta l’impossibilità dei disabili di essere visti e riconosciuti dallo Stato. “Ho deciso insieme a tutte le altre associazioni di venire qui e fare una protesta ufficiale. Un presidio simbolico che rappresenta quello che noi siamo, invisibili Covid – aggiunge Loni –. Non siamo stati presi in considerazione nella vaccinazione, anche se avevamo la priorità. Allo stesso modo, non sono vaccinati neanche i nostri caregiver e i nostri cari che ci prestano assistenza“.

Ogni nucleo familiare che presenti persone disabili ha vissuto un dramma nel dramma con lo scoppio della pandemia: “Io ho un’amica paralizzata completamente, che ha avuto solo la prima dose. Non hanno vaccinato né i familiari, né la sua assistente. Quando è entrato il Covid in questo nucleo familiare, è stato un dramma“.

Emanuele De Lucia

Da sempre innamorato del giornalismo, ho perfezionato il mio percorso nella carta stampata prima di diventare a tutti gli effetti videomaker. Ho abbandonato (temporaneamente) carta e penna per imbracciare una telecamera e tuffarmi nella cronaca a tutto tondo. Dal 2012 sono giornalista professionista, ho scritto per alcuni quotidiani locali nella mia città natale, Napoli, passando dal settore dello Spettacolo alla Politica e la Cronaca, prima di trasferirmi in Toscana e occuparmi un po’ di tutto il mondo dell’informazione come videomaker.

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