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Le maestre e le proprietarie degli asili nido privati, da 0 a 6 anni, sono tornate in piazza di Montecitorio per protestare. A distanza di poche settimana dalla prima manifestazione, le richieste al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al governo sono sempre le stesse. “Chiediamo la proroga della cassa integrazione anche per il buco che va da giugno a settembre, altrimenti a settembre non riapriamo“, spiegano. “Scendere ancora con il numero di bambini significa non riaprire, vogliamo i parametri di marzo“, dicono ancora. “Siamo donne imprenditrici, siamo al limite“, chiosano le proprietarie delle strutture, giunte nella Capitale da tutta Italia.
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Della questione relativa alle difficoltà degli asili nido privati ha parlato anche Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia. “Siamo in attesa che il governo e la maggioranza che lo sostiene capiscano di cosa stiamo parlando, del ruolo di privati e paritarie nel sistema dell’istruzione italiana“, le sue parole. E ancora: “Le scuole pubbliche dovranno assorbire circa 400mila studenti delle private, dove li mettono?“, chiede il deputato da piazza Montecitorio.
Biberon, peluches, sedioline e canti per bambini anche lo scorso 21 maggio. Così le imprenditrici e le educatrici delle strutture per l’infanzia 0-6 anni avevano protestato davanti Montecitorio per essere state “dimenticate” dal governo. Avevano anche in quella occasione richiesto la “proroga della cassa integrazione per i dipendenti, linee certe per la riapertura a settembre con protocolli sanitari precisi“, come aveva riferito una rappresentante di Educhiamo, il comitato delle strutture private.
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