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Coprifuoco, Milano si divide: “Il virus non ha orari”, “Misura giusta”

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Il coprifuoco alle 22 divide i milanesi. La decisione presa dal Consiglio dei Ministri con il decreto sulle riaperture dal 26 aprile stabilisce infatti di mantenere l’attuale limitazione oraria almeno fino al 1° giugno. Ma tale disposizione non trova grande approvazione in alcuni cittadini lombardi, mentre altri la ritengono un passaggio obbligato.

Milano, i contrari al coprifuoco: “Non è utile”

Per me mettere il coprifuoco alle 22 o alle 23 è una stupidata. Quando lo toglieranno sarà la cosa migliore. Perché dipende tutto dal vaccino e dalle vaccinazioni. Quando andrà tutto bene e avranno coperto una percentuale altissima di persone toglieranno tutto. E quello sarà il momento migliore“, afferma una passante nel centro di Milano.

Se è proprio necessario, allora va bene. Perché ormai sono mesi che va avanti questa situazione. Però forse è il caso di iniziare a pensare con una prospettiva differente. Non credo che sia utile a risolvere il problema, perché la gente è sempre in giro in ogni caso. Quindi soprattutto per i commercianti potrebbe essere più agevole avere un coprifuoco più spostato in avanti. Anche a mezzanotte, volendo“, commenta un ragazzo all’esterno di un bar di Milano.

Impazza il dibattito: “Va accettato anche ciò che non piace”

Non credo cambi molto da questo punto di vista un’ora in meno o in più di coprifuoco. Però l’economia è abbastanza in difficoltà. Quindi tutto ciò che si può fare per agevolarla andrebbe fatto“, prosegue. E un’altra giovane cittadina di Milano va anche oltre: “Secondo me potremmo anche toglierlo. Soprattutto per i commercianti, i ristoranti e le varie attività. Io lo toglierei, perché non cambierebbe assolutamente nulla tra le 22 e le 23. È una distinzione che non ha senso“.

Non tutti, però, sono contrari al coprifuoco tra i passanti di Milano. Anzi. “Dobbiamo fidarci degli esperti e di chi è competente in materia. Credo che ci dovrebbe essere maggiore disciplina nell’accettare anche le cose che non ci piacciono“, afferma un cittadino seduto al tavolo durante il pranzo. “Per ora credo che sia una buona misura. Lo spostamento alle 23? Parliamo di una sola ora di differenza. Tanto vale lasciare meno spazio ai bagordi. Perché si sa che quando si fa tardi, questo succede“, aggiunge un giovane.

Antonio Lopopolo

Videogiornalista sul campo. Seguo eventi di vario genere, dalla politica alla cronaca, fino all'economia e allo sport. Diplomato al master in giornalismo dell'università Iulm, precedentemente a Corriere della Sera e Sky Sport. Prima di trasferirmi a Milano ho collaborato per tre anni per Bisceglie24, testata giornalistica pugliese.

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