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Dopo 4 anni e 9 udienze si è concluso l’iter legale che ha visti coinvolti Marco Cappato e Mina Welby, rispettivamente copresidente e tesoriere dell’associazione Luca Coscioni. Il processo d’appello a Genova ha confermato l’assoluzione richiesta dal procuratore generale di Genova, Roberto Aniello. La Corte ha infatti riconosciuto a Davide Trentini tutti i requisiti individuati dalla Corte costituzionale, incluso il sostegno vitale, identificato nei trattamenti farmacologici.
“Noi chiediamo che ci siano delle regole certe di legalizzazione dell‘eutanasia per le persone che adesso vivono questa urgenza. Il tribunale a Genova può stabilire un precedente importante sul diritto anche per le persone che non sono attaccate a una macchina, ma per la legge nell’inerzia del parlamento puntiamo a raccogliere le firme sul referendum e a quel punto saranno direttamente i cittadini italiani a scegliere“, così Marco Cappato all’uscita dall’aula.
“È un passo avanti e adesso voglio chiedere a tutti di aiutarci a raccogliere le firme per il referendum. Davide avrebbe sorriso alla lettura della sentenza come ha sorriso quando se ne è andato“, ha commentato Mina Welby, copresidente dell’associazione Luca Coscioni. Cappato ha sottolineato che lui e Mina hanno aiutato Davide Trentini perché lo ritenevano un dovere.
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