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Caso Vannini, i genitori: “Dopo sei anni, non crediamo al pentimento”

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Oggi, lunedì 3 maggio 2021, la Cassazione emetterà una sentenza sul caso dell’omicidio di Marco Vannini, avvenuto nella notte tra il 16 e il 17 maggio 2015. I giudici dovranno decidere se confermare o meno le sentenze della Corte d’Appello bis, con le quali l’intera famiglia Ciontoli è stata condannata per omicidio volontario. Prima dell’udienza, i genitori di Marco hanno rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa. “Oggi più che la verità potrà arrivare la giustizia perché la prima la sanno soltanto i Ciontoli. Per la giustizia sono fiduciosa, spero nella parola fine per così portare un mazzo di fiori a Marco. Le parole scritte sui social dalla famiglia Ciontoli non mi riguardano e non ne voglio parlare. Loro hanno sempre mentito“, ha dichiarato Marina Conte, la madre di Marco Vannini.

Valerio Vannini: “Vogliamo solo giustizia”

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Sono stati in silenzio per sei anni e a ridosso della Cassazione si mettono a parlare tramite social, questa cosa fa pensare. Io credo che i Giudici abbiano ben chiaro cosa è successo. Dopo sei anni, non crediamo al pentimento. Quale abbraccio? Ora vogliamo solo giustizia“, ha continuato Valerio Vannini, padre del giovane Marco. “Loro parlano dei media e di noi, sottolineando che ci è piaciuto partecipare ai salotti televisivi. Quello che hanno detto i giornalisti in questo periodo è solamente quello che hanno letto sulle carte“, ha continuato Marina Conte. “Abbiamo paura che possa iniziare un’altra procedura giudiziaria, noi siamo stanchi e Marco ha bisogno di riposare in pace. Questa mattina non sono riuscita ad andare a trovarlo, ma sono stata nella sua stanza. Lui mi ha detto che devo stare tranquilla perché andrà tutto bene“, ha aggiunto la donna.

Gnazi: “Non ci sarà vittoria o sconfitta, spero venga messa parola fine”

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Anche Celestino Gnazi, il legale della famiglia Vannini, ha rilasciato alcune dichiarazioni. “Questa mattina non ci aspettiamo nulla di particolare, se non in una decisione meditata. Noi pensiamo che la Cassazione abbia dato delle direttive già nella sentenza del 7 febbraio. Vedremo cosa succederà oggi. Riteniamo che debba essere confermata la sentenza di secondo grado. Io non voglio esprimermi in nessun modo. Ci sarà un’udienza e speriamo che verrà confermata la struttura della corte di Cassazione. Non si parla in termini di vittoria e sconfitta, vorrei che oggi venga messa la parola fine“.

Caso Vannini, lo zio di Marco: “Non vogliamo vendetta, ma solo giustizia”

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Sono sei anni che siamo a mille. Speriamo che la giustizia metta la parola fine a questa vicenda e che venga confermata la sentenza dell’appello bis“, ha dichiarato Roberto Carlini, lo zio di Marco Vannini, prima di entrate in tribunale. “Le lettere ci hanno stravolto. Sentire che Martina scrive, non alla famiglia, ma alla Corte ci ha destabilizzato. Con noi non si è mai fatta viva, sarebbe stato più comprensibile se avesse scritto alla famiglia di Marco. Non so se questo faccia parte di una tattica. Temiamo che si possa iniziare un nuovo procedimento giudiziario. Abbiamo messo tutto in preventivo e siamo consapevoli che la Corte ha il potere di stravolgere tutto. Noi non vogliamo la vendetta, ma solo giustizia“, ha concluso.

Le persone fuori dal tribunale: “Vogliamo giustizia”

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Molte persone si sono radunate davanti al tribunale per mostrare la propria vicinanza alla famiglia di Marco Vannini. “Oggi speriamo che possa essere messa la parola fine sulla questione, se così non fosse non ci fermeremo“, ci ha raccontato una donna con in mano uno striscione con su scritto: “Giustizia per Marco“. Il verdetto dovrebbe arrivare nel pomeriggio.

 

Davide Di Carlo

Classe 1986, abruzzese cresciuto a Roma, sono assistente universitario e autore di una pubblicazione e di un romanzo. Appassionato di Medio Oriente e politica, seguo i lavori delle istituzioni italiane. Sono laureato in Scienze della Comunicazione, ramo politico-istituzionale, presso l’Università di Roma Tor Vergata. Dal 2017 sono un giornalista pubblicista.

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