TECNOLOGIA

Zoom nella bufera, Google vieta l’utilizzo ai dipendenti

Zoom, l’app di videoconferenza che sta registrando un vero e proprio boom di download in tutto il mondo, è da alcuni giorni al centro della bufera.
Sulla scia della scelta adottata da Space X, la compagnia spaziale di Elon Musk, anche Google avrebbe deciso di vietare ai dipendenti l’utilizzo dell’app.

A darne notizia è BuzzFeed, secondo il quale il colosso di Mountain Views avrebbe inviato un’email ai dipendenti che hanno installato Zoom sul proprio computer, avvertendoli che smetterà di funzionare nel giro di pochi giorni. Alla base del divieto ci sarebbero non trascurabili “vulnerabilità della sicurezza”.

Zoom vietato ai dipendenti Google: la conferma di un portavoce dell’azienda

La conferma della decisione di Big G arriva da un portavoce dell’azienda, Jose Castaneda: “Di recente, il nostro team di sicurezza ha informato i dipendenti che utilizzano Zoom Desktop Client che non funzionerà più sui computer aziendali in quanto non soddisfa i nostri standard di sicurezza per le app utilizzate dai nostri dipendenti”.
Abbiamo da tempo una politica di non consentire ai dipendenti di utilizzare app non approvate per lavoro che si trovano al di fuori della nostra rete aziendale”, ha aggiunto il portavoce a BuzzFeed.

Zoom al centro della bufera

I problemi per Zoom sono iniziati a marzo, quando da un’indagine condotta dal sito specializzato Motherboard era emerso che la versione iOS della piattaforma metteva a rischio la privaci degli utenti, in quando si connetteva alle API Graph di Facebook nel momento dell’apertura dell’applicazione.

Problema prontamente risolto da Zoom, che come comunicato dal Ceo e fondatore Eric S. Yuan in un post ufficiale pubblicato sul blog, ha provveduto a rimuovere l’invio delle statistiche d’utilizzo a Facebook dalle app Zoom per iPhone e iPad.

Come anticipato precedentemente, Google non è la prima azienda a vietare ai dipendenti l’utilizzo di Zoom. Pochi giorni prima, la compagnia di Elon Musk ha preso la stessa decisione citando come movente “importanti problemi di privacy e sicurezza” legati all’app.

Jennifer Caspani

Comasca, poco più che 20enne, dal 2018 scrivo per alcuni grandi editori italiani occupandomi principalmente di salute e benessere, scienze e tecnologia. L’empatia è il mio punto di forza, soprattutto se si tratta di comprendere le emozioni delle persone più introverse, ancor meglio se hanno quattro zampe, una coda scodinzolante e tanta voglia di rincorrere un bastone.

Recent Posts

“Shanghai in my mind – Milan Station”, a Milano una mostra che racconta Shanghai con opere di artisti cinesi

Arte visiva e dialogo culturale alla Rotonda della Besana con la mostra “Shanghai in my…

2 giorni ago

La lite tra Trump e Musk vista dai social: con chi si è schierato il web?

ROMA, 06 GIU - Nel confronto social tra Donald Trump e Elon Musk, il sentiment…

3 giorni ago

La morte di Martina Carbonaro non è stata immediata: lo indica l’autopsia

Napoli, 3 giugno - L'autopsia ha rivelato quattro ferite principali e lesioni al collo. L'ex…

6 giorni ago

Delitto di Garlasco, il consulente della famiglia Poggi proporrà di estendere il prelievo del DNA ai tecnici che hanno analizzato i reperti

La richiesta del genetista forense Marzio Capra potrebbe aiutare a fare dei progressi nell'indagine volta…

6 giorni ago

Niente porno in Francia: i principali siti del settore protestano contro le restrizioni imposte dal governo

Questa clamorosa scelta, comunicata dalla società madre Aylo, è una risposta diretta a una recente…

6 giorni ago

La madre di Aurora Tila scrive a Meloni per chiedere pene più severe per i reati commessi dai minorenni

BOLOGNA, 02 GIU - La donna ha espresso la sua preoccupazione per le leggi attuali,…

1 settimana ago