TECNOLOGIA

Waveful, parla il co-fondatore: “Non inseriremo mai gli NFT nell’app”

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Nel corso delle ultime settimane, la popolarità di Waveful è cresciuta. Il social media italiano ha attirato l’attenzione di molti utenti, grazie anche alla sua interfaccia intuitiva e alle possibilità offerte ai creatori di contenuti. Dennis Motta, uno dei co-fondatori dell’app, spiega che “tutto è nato a febbraio 2020, per gioco. Io e mio fratello Steven, anche lui sviluppatore, volevamo creare qualcosa assieme. Gli ho proposto l’idea di Waveful, perché volevo dare vita a un social che espandesse le funzionalità creator friendly di YouTube anche alle immagini e ai messaggi audio. Abbiamo iniziato a creare la piattaforma come hobby, arrivando a rilasciarne una prima versione il 12 dicembre 2020. All’inizio la usavano solo i nostri amici, ma grazie al passaparola il numero di utenti è cresciuto sempre di più”.

La crescente popolarità di Waveful ha spinto Dennis e suo fratello ad approcciarsi al progetto con maggiore serietà. “Abbiamo aggiunto più funzionalità e allargato il team, che ora comprende cinque persone”. Parlando del futuro dell’app, Dennis sottolinea che la priorità è iniziare a potenziare le funzionalità già introdotte. “Vogliamo migliorare il sistema di amministrazione degli Tsunami. Al momento, chi crea una community trova ancora un po’ di difficoltà a gestirla bene. Puntiamo anche a perfezionare la moderazione della piattaforma, per gestire meglio tutti gli utenti che sono arrivati”, aggiunge.

Il futuro di Waveful

Per quanto riguarda le grandi novità, ci piacerebbe aggiungere le chat agli Tsunami. Stiamo anche valutando di dare la possibilità ai creatori di contenuti di donare i soldi guadagnati su Waveful ad alcune associazioni benefiche. Pensavamo, per esempio, a The Ocean Cleanup. Un’altra strada che stiamo prendendo in considerazione è l’eventuale utilizzo delle criptovalute per gestire i pagamenti. Però abbiamo ancora molti dubbi a riguardo, perché con tutte le valute esistenti potrebbe essere un progetto molto difficile da portare avanti”, sottolinea Dennis.

Le incomprensioni sul tema degli NFT

L’eventuale addio di Facebook e Instagram all’Europa, che appare sempre di più come una possibilità remota, potrebbe aver indotto alcuni utenti a scaricare Waveful. Secondo Dennis, però, l’impatto sulla piattaforma non sarebbe stato poi così grosso.

Per quanto riguarda le polemiche riguardanti la gestione della privacy degli utenti e la possibile implementazione degli NFT sulla piattaforma, il co-creatore di Waveful ha alcune precisazioni da fare. “Non abbiamo mai avuto in programma di inserire gli NFT direttamente nell’app”.

L’equivoco è nato perché “alcuni designer che hanno realizzato le nostre grafiche volevano esprimersi attraverso questa nuova funzionalità, prendendo alcune opere, come il logo di Waveful e il delfino, e pubblicandole tramite NFT. Purtroppo questo desiderio è stato interpretato male, portando alcune persone a pensare che Waveful utilizzasse le immagini postate dagli utenti per creare degli NFT per venderli e guadagnarci. Ciò è assolutamente falso. Non vogliamo supportare qualcosa che possa creare problematiche agli utenti”, conclude Dennis.

Alessandro Bolzani

Cresciuto a pane e libri, nutro da sempre una profonda passione per la scrittura e il mondo dei media. Dal 2018 sono redattore (o copywriter, come dicono quelli bravi) per alcuni grandi editori italiani occupandomi principalmente di salute e benessere, scienze e tecnologia. Nel 2019 ho debuttato come autore con il romanzo urban fantasy "I guardiani dei parchi", edito da Genesis Publishing.

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