TECNOLOGIA

Olimpiadi e videogiochi, due mondi più vicini del previsto

La cerimonia di apertura di Tokyo 2020 è stata piena di momenti da ricordare. Dalle divise di Armani dell’Italia, che tanto hanno fatto discutere sul web, all’accensione del tripode da parte di Naomi Osaka, gli spunti di discussione sono stati molti. Ma per chi è cresciuto a pane e Super Mario Bros., le vere sorprese sono arrivate sul fronte della musica. Sentendo gli atleti dell’Irlanda fare il proprio ingresso con la “Victory Fanfare” di Final Fantasy, molti videogiocatori si sono concessi un sorriso nostalgico. Altri hanno sgranato gli occhi, chiedendosi come fosse possibile ascoltare quella traccia nel corso di un evento così poco legato al mondo dei videogame.

Musica maestro

Nel corso della cerimonia questo stupore non ha potuto fare altro che crescere a dismisura, perché l’uso di brani provenienti dalle colonne sonore di vari videogiochi è stato massiccio. Dalla struggente “Song of the Ancients” di NieR Replicant alle note galvanizzanti di “The Brave New Stage of History” (Soul Calibur) e “Olympus Coliseum” (Kingdom Hearts), sono molteplici le canzoni che, con ogni probabilità, hanno risvegliato in tanti spettatori i ricordi di infinite ore passare col gamepad in mano.

Sport e videogiochi: due mondi sempre più vicini

In questa selezione di brani è quasi impossibile non vedere un grande tributo a una delle industrie che negli ultimi decenni sono cresciute di più nel Paese del Sol Levante e nel mondo intero. I videogiochi, ormai, non sono più considerati solo un passatempo per “nerd” e si sono guadagnati un posto importante all’interno della cultura di massa. Anche il loro legame con lo sport è diventato sempre più stretto. I giocatori di calcio esultano facendo i balletti di Fortnite, le ginnaste scelgono musiche tratte da The Witcher 3 per le loro esibizioni e nel corso degli anni Shaquille O’Neal è diventato un vero e proprio patrono degli e-sport.

Le Olympic Virtual Series

Restando sul tema degli e-sport è impossibile non menzionare il loro rapporto con le Olimpiadi, che sta diventando sempre più stretto. Pur non avendo ancora un posto all’interno dei Giochi veri e propri, la disciplina è comunque riuscita a ritagliarsi il suo spazio, grazie alle Olympic Virtual Series. Questa competizione, la prima a ricevere la licenza del CIO, si è svolta dal 13 maggio al 23 giugno ed è stata trasmessa tramite i principali canali olimpici, con l’obiettivo di colmare ancora di più la distanza esistente tra il mondo dei videogiochi e quello dello sport. Si tratta di un primo passo importante verso quella che potrebbe diventare una “partnership” duratura e importante.

I videogiochi basati sulle Olimpiadi

Addentrandosi nel sottobosco dei giochi basati sulle Olimpiadi è possibile trovare un po’ di tutto, dalla serie “Mario & Sonic ai Giochi Olimpici” ai mai dimenticati “Track & Field” e ai vari “Summer Games” e “Winter Games” di Epyx. Da poco è uscito “Giochi olimpici di Tokyo 2020 – Il videogioco ufficiale” (che ha ottenuto reazioni tiepide da parte della critica) e Google ha omaggiato Tokyo 2020 con un browser game a tema.

Alessandro Bolzani

Cresciuto a pane e libri, nutro da sempre una profonda passione per la scrittura e il mondo dei media. Dal 2018 sono redattore (o copywriter, come dicono quelli bravi) per alcuni grandi editori italiani occupandomi principalmente di salute e benessere, scienze e tecnologia. Nel 2019 ho debuttato come autore con il romanzo urban fantasy "I guardiani dei parchi", edito da Genesis Publishing.

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