TECNOLOGIA

Netflix, che sta succedendo? | Crollo abbonamenti, come cambia lo streaming

Arrivano nuovi dati che confermano un’ulteriore tendenza che lascia supporre un importante cambiamento di mercato dopo anni di certezze in direzione contraria. Netflix, infatti, continua a perdere pezzi. Il numero degli abbonati cala sempre di più, e con percentuali sempre maggiori. Tanto da meritare un’analisi a parte, che riguarda l’intero settore dello streaming legale.

Il pubblico, giovane e non solo, si è infatti spostato progressivamente dalla mera fruizione dei canali tv in chiaro e poi satellitari alle piattaforme online. Il proliferare di offerte e abbonamenti sempre più numerosi non ha affatto arrestato il fenomeno, che invece è cresciuto a dismisura anche e soprattutto durante la pandemia. L’apparente crisi di Netflix, pertanto, si può definire generalizzata? È tutto lo streaming a non essere più attrattivo?

Netflix in picchiata, ecco come stanno gli altri

Partiamo dalla specifica situazione di Netflix. Già il primo trimestre del 2022 aveva fatto registrare circa 200 mila abbonati in meno, un dato senza precedenti. Per quello in corso, a livello internazionale, si stima possano essere addirittura due milioni. A questo si accompagna un crollo in Borsa superiore al 20%. E non sembra ancora finita qui.

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Foto | Unsplash | Alexander Shatov

Antenna, società di analisi che raccoglie i dati di 5 milioni di americani, parla di 3,6 milioni di abbonamenti già cancellati da inizio 2022. Rispetto al 2021, si tratta di un milione tondo in più. E in particolare sono i “fedelissimi” di Netflix ad essersi stufati della piattaforma. Tra chi era abbonato da tre o più anni, infatti, il 13% ha disdetto tutto. Nel 2021 fu il 10%, nel 2020 il 5%. E il dato è in controtendenza rispetto ai nuovi abbonati.

Interessante è però notare che, in particolare negli Usa, il mercato streaming invece continua a crescere. Gli abbonamenti Premium, in generale, sono saliti del 4,0% nell’ultimo trimestre e addirittura del 24,7% rispetto all’anno scorso. E se 29,8 milioni di utenti hanno disdetto i propri abbonamenti, chi ne ha sottoscritti di nuovi sono 37,4 milioni. Con una crescita netta, dunque, di 7,7 milioni. E se Netflix flette, chi in America è cresciuto di più sono piattaforme come Peacock e Paramount+, assenti in Italia.

Foto | Unsplash | Thibault Penin

Si tratta quindi di un semplice andamento di mercato. O, come lo ha definito Antenna, di un “rimbalzo di abbonati“. Tanti i fattori che vi hanno contribuito. Se la tensione generale per la guerra in Ucraina da sola è costata 700 mila abbonati a Netflix, tanti stanno denunciando un servizio di qualità inferiore rispetto agli abituali standard. Ma, soprattutto, chi si abbona sta preferendo piattaforme più “nuove” e che trasmettono una sensazione di maggiore freschezza. Lo dimostra il fatto che, oltre alle sovra menzionate, un’altra che sta molto bene è Disney+. A riprova che lo streaming continua a godere di ottima salute, e l’utenza non si è stufata di usufruirne. Anzi.

Marco Enzo Venturini

Giornalista pubblicista dal 2018, entrare nell'albo è stato contemporaneamente un traguardo e una nuova partenza di una rincorsa iniziata sei anni prima scrivendo per diverse realtà editoriali sul suolo nazionale. O forse già quando, a cinque anni, il mio gioco preferito era una vecchia macchina da scrivere di famiglia. Appassionato di politica, geografia, cinema e sport, oltre che della lingua italiana: mi piace provare a scrivere ciò che vorrei leggere.

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