La PlayStation 5 non ha certo bisogno di presentazioni. Stiamo parlando della nuova generazione di console di casa Sony, che nelle ultime settimane ha fatto parlare molto di sé a causa delle ridotte unità disponibili presso i rivenditori. Nonostante tutto noi siamo riusciti ad acquistarne una e in questo articolo vi raccontiamo com’è e in cosa si differenzia rispetto alla precedente.
Playstation 5 è stata presentata con un evento in diretta su YouTube e Twitch, ed è un prodotto “core” per la Sony poiché chiamata a bissare il successo della PS4, che, secondo i dati di Ampere Analysis, ha venduto oltre 108 milioni di unità in tutto il mondo dal suo lancio, avvenuto nel novembre 2013 (la Xbox One di Microsoft, lanciata sempre nel 2013, ha venduto “solo” 49 milioni di unità).
Partendo da questi presupposti la compagnia nipponica ha quindi curato tutti i dettagli del suo nuovo prodotto, a partire dall’estetica. Anzi, potremmo dire che la Sony la sua “console-war” è come se l’avesse già vinta perché è riuscita a creare tanto hype attorno al prodotto. Perché? Beh, basta osservare la PlayStation 5 per comprendere che la sua estetica è polarizzante e di forte rottura rispetto alle precedenti generazioni.

Quanto costa?
È disponibile in due diversi formati: PS5 Digital Edition, priva di lettore ottico, con un prezzo di 399,99 euro, e con l’unità disco Ultra HD Blu-ray, che invece costa 499,99 euro. Protagonista della nostra prova è la versione con disco fisico, che ipotizziamo possa essere quella più venduta.
L’estetica è polarizzante

La PS5 come detto ha un’estetica decisamente divisiva e nettamente di distacco rispetto alle precedenti generazioni: “Volevamo fare qualcosa di audace”, ha dichiarato Jim Ryan, CEO di Sony per PlayStation, in un’intervista a CNET.
Si presenta come una sorta di “sandwich”, con la parte superiore e quella inferiore in bianco lucido e la zona centrale di colore nero lucido alle cui estremità sono presenti delle prese d’aria per far respirare la macchina (è dotata di una ventola bilaterale con diametro di 12 cm e spessore di 4,5 cm).
A colpire sono le superfici della console, che non si presentano nette bensì sinuose e morbide. È stata concepita per essere utilizzata sia in orizzontale (l’ingresso del disco è nella parte inferiore) che in verticale. Per entrambe le configurazioni è presente un apposito supporto (per posizionarla in orizzontale il supporto ruota). Tra i due layout a noi è piaciuto più quello verticale, in grado di valorizzare il design minimal.

La console è stata pensata come un hub multimediale, perfetta da posizionare in salotto, ed è proprio qui che si percepisce che è effettivamente qualcosa di diverso rispetto al recente passato.
Non mancano chiaramente i led, che cambiano colore a seconda delle modalità di funzionamento: blu quando viene accesa, ghiaccio quando è operativa e arancione in modalità riposo.

Queste le sue dimensioni: 10,4 cm la larghezza, 39 cm l’altezza, 26 cm la profondità e 4,5 kg di peso (3,9 la versione digital). Optando per il posizionamento in verticale si notano le differenze dimensionali rispetto alla PS4 (è circa 10 cm più alta). Nulla di trascendentale comunque.

Per quanto le entrate, nella parte anteriore è presente una USB type C e una USB Type A ad alta velocità, nella parte posteriore troviamo invece due porte USB Type A ad alta velocità, un’uscita HDMI, una porta lan, e i due pin per inserire il cavo di alimentazione (AC).
Entrambi i pannelli bianchi possono essere facilmente rimossi; per farlo è sufficiente sollevare l’angolo posteriore e far scorrere il pannello (di seguito il video ufficiale rilasciato da Sony dove viene mostrato come si smonta la PS5).
PlayStation: le caratteristiche tecniche. Quanto è potente?
I cuori della console Sony, progettata dal programmatore americano Mark Cerny (“padre” anche della precedente generazione), sono la CPU AMD “Zen 2” da 8 core che raggiunge i 3.5 GHz di frequenza, e la GPU custom basata sull’AMD Radeon RDNA 2, capace di garantire fino a 10.28 TFLOPs. La RAM è di 16 GB GDDR6. Particolare cura è stata riposta anche all’audio, grazie alla tecnologia Tempest Engine, in grado di garantire una resa sonora funzionale al gameplay.
Una delle feature tanto sponsorizzate della GPU è il Ray Tracing Acceleration, ossia il tracciamento dei raggi di illuminazione lungo il loro percorso e di come essi come interagiscono con l’ambiente e gli oggetti circostanti. Nella sostanza nei giochi vedremo un sistema di illuminazione dinamico in grado di aumentare il senso di realismo (ad esempio la nostra immagine riflessa su una pozza d’acqua). Un assaggio del Ray Tracing lo possiamo vedere in Spider-Man Miles Morales.

Oltre al potente hardware, la PS5 si caratterizza per una nuova SSD, in grado di garantire tempi di caricamento “fulminei”. Questo è possibile grazie a un disco allo stato solido da 885 GB (667 GB lo spazio a disposizione dell’utente) dotato di un controller custom che garantisce velocità di 5.5 GB/s. A proposito di spazio, quello a disposizione non è tantissimo, la Sony ha comunque garantito la compatibilità con hard disk esterni.
Tutto questo si traduce in caricamenti molto veloci. Abbiamo provato alcuni titoli per PS4 come Gran Turismo Sport e Shadow of the Colossus ed effettivamente la velocità di caricamento è migliorata molto.
La PS5 è stata ingegnerizzata per essere considerata alla stregua di un PC potente, ed è nata per durare negli anni. Quanto durerà? Generalmente le console della compagnia nipponica hanno un ciclo di vita molto lungo, dando il meglio dopo diversi mesi dalla sua uscita. Quindi scordatevi pure di vedere fin da subito dei titoli “spaccamascella”, che sicuramente arriveranno, ma bisognerà aspettare diversi mesi, ossia quando i programmatori avranno imparato a conoscere meglio l’hardware.
Di seguito una tabella che racchiude le specifiche tecniche:

Installazione console e nuova dashboard
L’installazione è molto semplice. Una volta terminate le operazioni di collegamento dei cavi e accesa la console, vi verrà chiesto di scegliere la nazionalità, configurare il WiFi e le impostazioni di risparmio energetico. Terminate queste semplici fasi vi chiederà se volete effettuare un aggiornamento e, infine, di collegare il vostro account al PlayStation Network.
Ci è piaciuto molto il disegno della nuova dashbord, che risulta semplice e ordinato. La casa ha lavorato per semplificare un’interfaccia che sulla precedente console risultava forse un po’ ostica e dispersiva (che se è migliorata sensibilmente con i vari aggiornamenti).
La retrocompatibilità con PlayStation 4
La Sony ha saggiamente scelto di accompagnare la transizione verso la next gen optando per la piena compatibilità dei titoli PS4. Questo significa che potete tranquillamente giocare con i vostri “vecchi” giochi PS4, sia in formato digitale che sul disco fisico, guadagnandoci un frame rate “solido” e caricamenti più rapidi. Fino a ora la retrocompatibilità si limita a questo, ma nel prossimo futuro la Sony potrebbe decidere di lasciare delle patch migliorative.
La vera novità è il DualSense
Il joypad in una console è fondamentale. Partendo da questo semplice ma doveroso presupposto, gli ingegneri hanno migliorato il già ottimo DualShock 4. In realtà più che un miglioramento è stata effettuata una vera e propria “rilettura” del controller.

Possiamo quindi dire che una delle grandi novità di PS5 è quindi proprio il DualSense. A livello di design non è molto differente rispetto al precedente, il team di sviluppo ha comunque “ripulito” le sue forme, che ora risultano più levigate rispetto al DualShock 4. Queste le sue dimensioni: 16 x 6,6 x 10,6 cm, con 280 grammi di peso (il DualShock 4 pesa 214 gr).

Il risultato è quello di un pad che è perfettamente conforme alle linee della PS5. Il layout dei tasti è pressoché il medesimo; l’impugnatura è sicura e poco affaticante. Gli ingegneri hanno lavorato sul miglioramento dell’esperienza utente, cercando di renderla il più immersiva possibile.
Questo processo di miglioramento è stato possibile grazie all’introduzione di attuatori doppi (sostituiscono i tradizionali motori di vibrazione), che sono in grado di rendere dinamica la vibrazione simulando le “sensazioni” trasmesse dagli ambienti di gioco (ad esempio il rinculo di un’arma da fuoco).

Ma le novità non si fermano qui. Nel DualSense i grilletti sono adattivi, particolarità che permette al giocatore di utilizzare diversi livelli di forza e tensione (sarà ad esempio possibile tirare la corda di un arco o frenare bruscamente quando si è a bordo di una vettura da corsa).

L’ultima novità è l’integrazione di un microfono all’interno del pad, che potrà ad esempio essere utilizzato durante le sessioni di gioco online.
Poi chiaramente il DualSense è dotato di sensore di movimento (sono integrati giroscopio e accelerometro), altoparlante e touchpad.
La Sony per farci comprendere al meglio le potenzialità del nuovo DualSense ha preinstallato il platform Astro’s Playroom. Si tratta di un gioco molto semplice che ha appunto lo scopo di far familiarizzare il giocatore con il nuovo controller. Nei prossimi mesi bisognerà vedere se e come i programmatori di giochi di terze parti sapranno sfruttare le sue caratteristiche.
L’esperienza con il nuovo controller ci ha convinto pienamente, dandoci l’impressione che effettivamente il DualSense rappresenti qualcosa di nuovo, nonché una sorta di estroflessione delle mani.
La line-up della PS5
Storicamente la line-up iniziale delle console di casa Sony non sono mai state molto esaltanti. E anche questa PS5 non fa eccezione. Sostanzialmente accompagnano il lancio tre esclusive: Demon’s Souls, Godfall, Marvel’s Spider-Man Miles Morales e Sackboy “A Big Adventure”. Gli ultimi sono disponibili anche per PS4, anche se, specialmente il titolo degli Insomniac dedicato all’uomo ragno, sulla nuova consolo di casa Sony dà il meglio di sé, soprattutto grazie al ray tracing.
Non stiamo di certo parlando di una line-up miracolosa, ma la situazione è comunque migliore rispetto al passato, senza dimenticare inoltre che con la PS5 è possibile sfruttare la piena compatibilità con la precedente console.
Ma chiaramente per vedere di che pasta è fatta la PlayStation 5 bisognerà attendere i prossimi mesi quando usciranno titoli del calibro di Gran Turismo 7 (finalmente avremo una raffinata fisica dei danni?), Ratchet & Clank: Rift Apart e Returnal e Horizon: Forbidden West.
Conclusione: sì, la PlayStation 5 è la vera next-gen
La PlayStation 5 nel mondo delle console è come l’iPhone per gli smartphone; è un prodotto iconico che nel corso degli anni è migliorato tantissimo. Possiamo dire senza troppi affanni che questa nuova generazione è rivoluzionaria perché migliora praticamente tutti i punti deboli della PS4; maggiore potenza di calcolo, joypad migliore e più “interattivo” e caricamenti più veloci.
I titoli al lancio non sono molti ma sufficienti per farci degustare un succulento antipasto in attesa delle portate principali, che arriveranno nei prossimi mesi (qualcuno ha detto Gran Turismo 7 e il nuovo God of War?).
La console è bella esteticamente, ineccepibile dal punto di vista qualitativo (sono curati sia gli assemblaggi che la scelta dei materiali), silenziosa e potente. Il nuovo DualSense aggiunge inoltre quella dose di interazione che forse mancava. Come abbiamo detto saranno le esclusive più che la potenza di calcolo a determinare il successo di PlayStation 5 o Xbox Series X. Fino ad ora le strategie messe in campo dall’azienda giapponese si sono rivelate vincenti.
La Sony ha infatti dimostrato, qualora ce ne fosse il bisogno, che in ambito gaming non sbaglia una mossa.