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TECNOLOGIA

Facebook quali informazioni ci carpisce? Mozilla Firefox apre la caccia

Si continua a discutere a proposito di Facebook e dei dati che il decano dei social network riesce a tracciare a proposito dei suoi utenti. Una vicenda vecchia e in parte anche nebulosa, su cui Mozilla Firefox ha deciso di volerci vedere più chiaro.

Facebook e la raccolta dati degli utenti

Nasce infatti “Facebook Pixel Hunt“, uno studio a cura dei ricercatori proprio di Mozilla Firefox. Il suo scopo è quello di analizzare le modalità di tracciamento delle informazioni da parte della piattaforma di Mark Zuckerberg. Questo avviene, come ampiamente noto, allo scopo di presentare pubblicità sempre più mirate a seconda dell’utente che se le trova davanti.

Tale tecnologia di tracking, il cui nome è “Facebook Pixel“, è particolarmente insidiosa perché invisibile all’occhio dell’utente medio. E proprio per questo è al vaglio degli esperti di Mozilla Firefox. Essa permette di stabilire quanto l’iscritto al social network interagisce con i siti di inserzionisti pubblicitari dopo aver visualizzato un annuncio. E quindi è senz’altro di grande utilità per chi si occupa di marketing, ma anche potenzialmente pericoloso per chi naviga. E che, sempre più, si trova esposto e “scoperto”. Con i propri interessi personali (e talvolta sensibili) alla mercé dei proprietari della piattaforma e dei loro clienti.

L’iniziativa di Mozilla Firefox

I ricercatori di Mozilla Firefox e i redattori della no-profit investigativa ‘The Markup’ setacceranno i dati di Facebook fino al 13 luglio 2022. Lo faranno tramite Rally, estensione gratuita che permetterà di capire quali informazioni realmente Facebook carpisce tramite i suoi Pixel. Il servizio, per ora attivo solo negli Usa, è scaricabile da chi voglia partecipare al progetto tramite QUESTO LINK.

Mozilla Firefox in questo modo studierà i siti aperti dagli utenti di Facebook partendo da una pubblicità, il tempo trascorso su essi e quanto aumentano le inserzioni sul proprio dispositivo dopo queste navigazioni. Chiaramente i dati raccolti resteranno anonimi. Lo scopo finale, infatti, è di rendere pubblica a fine inchiesta la modalità di raccolta dati. Senza che questi siano riconducibili a nessun utente.

Marco Enzo Venturini

Giornalista pubblicista dal 2018, entrare nell'albo è stato contemporaneamente un traguardo e una nuova partenza di una rincorsa iniziata sei anni prima scrivendo per diverse realtà editoriali sul suolo nazionale. O forse già quando, a cinque anni, il mio gioco preferito era una vecchia macchina da scrivere di famiglia. Appassionato di politica, geografia, cinema e sport, oltre che della lingua italiana: mi piace provare a scrivere ciò che vorrei leggere.

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