TECNOLOGIA

Coronavirus, WhatsApp: “70% in meno di messaggi inoltrati”

Gli sviluppatori di WhatsApp, il popolare servizio di messaggistica istantanea online, hanno confermato che dopo i provvedimenti presi nelle scorse settimane per limitare l’inoltro dei messaggi, impedendo di farlo nello stesso momento a più persone, ha ridotto la diffusione di messaggi “virali” del 70% rispetto a quando l’inoltro multiplo era possibile. L’obiettivo dichiarato degli ultimi aggiornamenti era quello di evitare che l’applicazione diventasse megafono per le fake news, un tema delicatissimo in tempi di emergenza. Dai fantasiosi elicotteri ‘spargi-disinfettante’ alle false relazioni tra il coronavirus e il 5G, dalle informazioni non verificate sulla riapertura di negozi ai metodi più bizzarri per ‘prevenire’ o ‘curare’ il virus (sicuramente non efficaci, in alcuni casi estremamente pericolosi), sono moltissimi i messaggi che circolano nei milioni di chat, personali e di gruppo, della piattaforma.

La conferma da parte di WhatsApp

Come riportato dal ‘Guardian’, un portavoce di Whatsapp ha direttamente confermato le cifre. “WhatsApp si impegna a fare la propria parte nel contrastare i messaggi virali. Abbiamo introdotto di recente un limite alla condivisione di messaggi inoltrati a una sola chat. Da quando il limite è stato applicato, c’è stata una riduzione globale del 70% dei messaggi inoltrati tramite l’applicazione. Questa novità sta aiutando a mantenere WhatsApp un posto in cui tenere conversazioni personali e private”.

Il contributo contro le fake news

Oltre alle novità riguardanti l’utilizzo dell’applicazione, WhatsApp, in orbita Facebook dal febbraio 2014, ha anche donato un milione di dollari alla International Fact-Checking Network, una rete di media che si occupa di combattere la diffusione di false informazioni. Secondo quanto riportato da ‘INews’, al contributo economico cui si è aggiunta una collaborazione grazie alla quale l’app ha condiviso una serie di numeri utili per la verifica delle singole informazioni. Nelle ultime settimane, WhatsApp ha anche chiuso circa due milioni di profili segnalati per comportamento sospetto e che effettivamente diffondevano false notizie e informazioni non verificate.

Francesco Lucivero

Giornalista pubblicista classe 1986, ho fatto esperienza in diverse redazioni locali pugliesi mettendomi alla prova con il cartaceo, la radio e il web e occupandomi di cronaca, attualità, spettacoli e sport. Dal 2018 mi sono trasferito a Milano per intraprendere con entusiasmo nuove avventure editoriali

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