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TECNOLOGIA

Che fine ha fatto Clubhouse, così popolare durante il lockdown?

Clubhouse è stato, nel secondo lockdown in Italia, il social che tutti volevano avere. L’acceso solo su invito lo rendeva super esclusivo e la possibilità di poter parlare con persone, comprese celebrities, di tutto il mondo, lo ha reso il social media su cui tutti volevano passare le serate. Ma che fine ha fatto?

Clubhouse, dalla nuova modalità “musica” ai download diminuiti del 70% a marzo scorso

Di recente il social media, lanciato nel 2020 da Alpha Exploration Co e creato da Paul Davison e Rohan Seth, ha avviato un progetto riguardante la “musica dal vivo“. Infatti, Clubhouse ha ottimizzato la sua nuova modalità “musica” per permettere agli utenti di trasmettere i proprio brani in alta qualità. Secondo quanto emerso dal blog della società, sarebbe possibile collegare all’applicazione anche attrezzature professionali, come microfoni e mix, e usarli così durante la trasmissione.

Inoltre, Clubhouse offrirà attraverso la “Music Mode” la possibilità di registrare per 30 secondi, attraverso la già esistente funzionalità Clips. Questo permetterà così di salvare parti delle performance, con una qualità audio che rimarrà invariata. La nuova modalità sarà inizialmente disponibile solo su iOS, ma secondo quanto riportato dall’azienda arriverà a breve anche sui dispositivi Android.

Insomma, un’iniziativa innovativa per portare, o riportare, gli utenti sulla piattaforma. Ma la domanda continua a rimanere: che fine a fatto il popolare social network nel nostro Paese?

Secondo un report di SensorTower, pubblicato lo scorso maggio, a marzo 2021 i download di Clubhouse sono stati 2,7 milioni. Circa il 72% in meno rispetto ai 9,6 milioni di febbraio. Un segnale di cedimento? Non si può dire per certo, visto che comunque già 10 milioni di persone avevano scaricato l’applicazione sul proprio iPhone. Va ricordato, infatti, che Clubhouse è arrivato sui dispositivi Android solo lo scorso 21 maggio.

Dai dati pubblicati a maggio 2021 è risultato che Clubhouse ha raggiunto i 14 milioni di download del mondo. Di questi, circa 500mila solo in Italia. Numeri decisamente importanti, anche se al momento nessuno sembra più parlare del popolarissimo “social del lockdown” su cui tutti volevano essere presenti tra marzo e aprile, forse per paura di essere “tagliati fuori” dall’ultima tendenza del momento.

La recente versione web può essere tardiva per salvare il social network

La domanda su che fine abbia fatto Clubhouse acquista ancora più significato ora, visto che recentemente ne è uscita la versione web. Risultando quindi fruibile non solo tramite l’app apposita per smartphone e tablet Android e per iPhone, ma pure da computer, tramite il browser. L’azienda ha per l’appunto annunciato che sta testando una nuova opzione che permette agli utenti di condividere una live room, con chi possiede un account sul servizio e con chi è esterno al social network, in modo tale da renderla accessibile anche tramite browser Web. Chissà se basterà l’opzione web per salvarlo da una fine che sembra annunciata. Il 2022 sarà l’anno della verità.

Come funziona Clubhouse?

Il funzionamento di Clubhouse, per quanto “esclusivo” nel periodo di massimo boom, è piuttosto semplice. Basta infatti scaricare l’app, gratuita sia per Android e per iPhone, e aspettare che qualcuno già dentro ci inviti per poter accedere a diverse stanze, in cui si parla dei più disparati argomenti. Sebbene si sia sempre parlato di “messaggi vocali“, a differenza di WhatsApp e Telegram, qui non viene inviato nulla agli utenti della piattaforma.

Ognuno, infatti, può prendere parola e parlare liberamente per tutto il tempo che desidera, se non viene interrotto dai moderatori della stanza. Questo permette così di interagire più facilmente con gli altri utenti, raccontando esperienze, aneddoti e portando avanti confronti su molteplici tematiche.

Redazione

La redazione di newsby è composta da giornalisti e video giornalisti attivi su tutto il territorio nazionale, con presidi su Roma, Milano, Torino, Napoli e, all’estero, a Bruxelles/Strasburgo per i lavori del Parlamento Europeo.

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