Will Still, da Football Manager alla panchina del Reims: ed è imbattuto

A ottobre è subentrato a Oscar Garcia e non ha perso in 12 gare tra campionato e Coppa di Francia. Tutto è iniziato da un videogioco

Will Still
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newsby Redazione2 Febbraio 2023

Sembra tutto uno scherzo, invece il balzo tra il mondo virtuale e quello reale è tutto vero. È la storia di Will Still, belga-francese di 30 anni, allenatore del Reims in Ligue 1, massima serie del campionato francese. Chissà cosa avrà pensato questo ragazzo domenica 29 gennaio, quando allo scadere, a pochi istanti dal gong Balogun ha replicato al gol di Neymar (e otto minuti dopo è stato espulso Verratti) al Parco de Principi e frenato la corsa del Psg in vetta alla classifica. Ma non solo. Con quel sigillo Will Still ha mantenuto la sua imbattibilità: 12 presenze e nessuna sconfitta (sei vittorie e sei pareggi) da quando a ottobre è subentrato a Oscar Garcia e preso la squadra in piena zona retrocessione. Fin qui, una storia come tante ce ne sono nel mondo del calcio. La particolarità, però, è che il 30enne ha iniziato il suo cammino da un videogioco manageriale, Football Manager.

Sedie stadio
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L’ascesa

Tra l’altro, Will Still non ha ancora il patentino: il Reims paga volentieri 27mila euro a partita di multa. Il primo incarico lo ha ottenuto ventenne, nell’Under 14 del Preston, la città dove si era trasferito per studiare da allenatore, per poi rientrare a casa in Belgio e ricevere tanti rifiuti fino all’ok di Yannick Ferrera, tecnico del Sint-Truiden in 2ª divisione. “Ero solo un normale ragazzino che giocava a Football Manager”, ha raccontato al Guardian. “Passavo notti intere dalle 10 della sera pensando “ok, solo un’altra partita”, per poi finire alle 4 del mattino. “Oh, sono ancora qui”. Ma quello che ho capito adesso, la cosa folle di questo gioco, è che è davvero così realistico”. La sua passione, in quel mondo virtuale prima che tutti diventasse realtà, è iniziato sulla panchina del West Ham, amore che ha ereditato dal padre. “Non avevo mai pensato che quel gioco potesse avere un’influenza sulla mia carriera nella vita reale ma, riflettendoci ora, ce l’ha avuta sicuramente. Mi ci ero fissato da ragazzino e giocarci probabilmente ha acceso in me il fuoco che ho da allenatore a bordo campo”.

Campo di calcio
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L’ossessione

Will Still non riusciva proprio a staccarsi: “Crescendo, ne ero ossessionato. Io e mio fratello giocavamo senza sosta, non ci era permesso di avere una PlayStation, per cui giocavamo a Football Manager sul computer di famiglia. Costruivamo una squadra, organizzavamo l’allenamento, ci assicuravamo che il team andasse nella direzione giusta, tutti i dettagli. Non c’era niente di meglio, anche se era virtuale. E poi eccomi qui, a farlo veramente. Ricordo che, quando ero al Sint-Truiden, stavo provando a vincere il campionato con loro anche nel gioco”. Naturalmente ora tutto è cambiato. Perché nel frattempo è diventato allenatore in Ligue 1, al Reims, e ha dovuto mettere da parte questo hobby: “Se qualcuno mi avesse detto che sarei stato allenatore di una squadra di Ligue 1 a 30 anni, gli avrei detto di darmi un pugno in faccia. L’idea che avrei allenato una squadra contro Neymar, Kylian Mbappe, Sergio Ramos e Marco Verratti, e nella panchina opposta a Christophe Galtier, era folle”. E invece…

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