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Tamara Lunger sfida il K2 in inverno e posta i video della partenza

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La scialpinista altoatesina Tamara Lunger sfiderà il K2 in inverno in un’impresa che ha definito “un sogno di sempre”. L’atleta, solo pochi giorni fa, aveva postato il video su Instagram della sua partenza per il Pakistan. Oggi, vigilia di Natale, il messaggio di auguri e gli aggiornamenti sulla missione. “Buon Natale a tutti Amici! Noi stiamo partendo da Skardu direzione Askoli”. Askoli o Askole, è la porta d’accesso per le spedizioni alpinistiche al K2, al Broad Peak e ad altre montagne importanti. Si trova in una regione delle montagne del Karakorum a 3.040 metri sul livello del mare. Il giorno di Natale, il team inizierà il trekking per oltre 110 km fino al Campo Base del K2, a 5000 metri di altitudine.

Le sfide alpine di Tamara Lunger

Tamara Lunger, classe 1986, iniziò la sua attività atletico-alpina a 16 anni. Nel 2003 partecipò per la prima volta alla competizione Vertical Race a San Martino di Castrozza. Il 23 maggio 2010 divenne la donna più giovane a raggiungere la vetta del Lhotse usando ossigeno supplementare. Il 26 luglio 2014 scalò il K2. Il 26 febbraio 2016 iniziò, in occasione della prima ascensione invernale del Nanga Parbat, la sua scalata dall’ultimo campo verso la vetta. Mentre i suoi compagni di cordata, ossia il bergamasco Simone Moro, il basco Alex Txikon e il pakistano Ali Sadpara, giunsero fino alla cima di questo ottomila, Tamara Lunger dovette fermarsi a 70 metri dalla cima per problemi di salute dovuti allo scarso periodo di acclimatamento che la mise in difficoltà. Qualche mese fa, durante un tentativo in invernale del Gasherbrum I, il suo compagno di cordata Simone Moro finisce in un crepaccio a testa in giù. Lunger riesce a salvarlo riportando ferite alla mano.

Francesca Del Vecchio

“Che altro avresti potuto fare?”. È la frase che mi ripetono tutti quelli che mi conoscono. Io, che sono ottimista, penso che intendano che sono nata per questo lavoro. La mia indole è un po’ vintage: se potessi, girerei dappertutto con penna e taccuino. Ma ho imparato a raccontare la realtà anche con strumenti più aggiornati: così è nata la mia passione per il giornalismo digitale. Sono coordinatrice di desk video per importanti editori nazionali, ma il mio primo amore è il mondo arabo, di cui scrivo quando posso (insomma: quelle poche volte che le giornate hanno 48 ore)

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