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Stipendi calciatori, l’AIC: “Su taglio proposta Lega Serie A vergognosa”

La proposta della Lega Serie A sul taglio stipendi dei calciatori non è andata giù all’AIC. L’idea partorita dall’organo che gestisce il più importante campionato di calcio in Italia prevede una riduzione di un terzo della retribuzione totale annua lorda, se non si riprenderà l’attività, e di un sesto se nei prossimi mesi si completerà la stagione. I calciatori dovrebbero quindi rinunciare a 4 mensilità nel caso in cui la stagione non dovesse riprendere; a 2 in caso di ritorno in campo per completare il campionato 2019/20.

Le parole del vicepresidente dell’AIC Umberto Calcagno

Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, aveva definito la mossa della Lega Calcio una proposta “folle”. Ora sono arrivate anche le dichiarazioni di Umberto Calcagno, vicepresidente dell’AIC, che si è espresso così a proposito dell’accordo raggiunto dalla Lega Serie A sul taglio degli stipendi.

“Quello della Lega Serie A e Serie B è un comunicato irricevibile, è una posizione non rispettosa dei calciatori. È strano che i presidenti che hanno insistito per giocare fino a metà marzo siano gli stessi che adesso non vogliono pagare addirittura 4 mensilità. È una situazione vergognosa”, le parole di Calcagno. E ancora: “Significa scaricare solo sui calciatori eventuali danni di sistema. Abbiamo avuto contatti con la Lega in queste settimane e si era parlato solo di sospensione. L’unica frase che condivido del comunicato è l’ultima con cui si rimanda esclusivamente alle trattative dei singoli le questioni dei contratti. Con questi presupposti il rischio di arrivare a un contenzioso è molto elevato”.

Calcagno apre al dialogo sugli stipendi dei calciatori

Nonostante gli screzi, però, l’AIC si augura che le trattative possano continuare per raggiungere un accordo. Calcagno, dunque, apre al dialogo: “Spero che si continui a dialogare, come già stava avvenendo squadra per squadra. È chiaro che, se l’atteggiamento di qualche presidente dovesse essere irrispettoso verso i propri giocatori, c’è anche la prospettiva per qualche giocatore di mettere in mora la società e svincolarsi. In questo momento deve esserci la collaborazione da parte di tutti per arrivare ad una giusta soluzione”.

Andrea Corti

Nato a Roma nel 1978, dopo essersi dedicato al giornalismo scritto e ad aver pubblicato alcune biografie di personaggi dello sport come Zeman e Zanardi, ormai da anni è ‘sul campo’ con la telecamera in una mano e il microfono nell'altra. Dalle partite di calcio alle consultazioni per la formazione del governo, sempre con passione ed entusiasmo.

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