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Rugby League, una Coppa del Mondo “dimezzata” causa Covid

Australia e Nuova Zelanda hanno deciso di non partecipare alla Coppa del Mondo di Rugby League a 13. Il torneo a sedici squadre si svolgerà dal 23 ottobre al 27 novembre in Inghilterra. L’impennata di casi di Covid-19 ha spinto le Federazioni a questa decisione. Arrivata all’ultimo momento, quando il torneo era già stato ufficializzato. 

Troppo pericoloso per i giocatori, è stata la spiegazione. Per questo motivo, in Inghilterra non si presenteranno la squadra maschile, femminile e in sedia a rotelle delle due nazioni. La competizione di rugby più nota è quella a 15. Del Sei Nazioni, ad esempio o dei leggendari “All Blacks”, per restare in tema Nuova Zelanda.

Anche la versione a 13 ha però il suo pubblico di appassionati. Soprattutto nel Regno Unito. E naturalmente, dopo il rinvio di un anno, la competizione perde appeal senza due delle squadre più forti, oltre ai padroni di casa dell’Inghilterra (a differenza del rugby a 15, dove ci sono altre squadre forti come la Francia e il Sudafrica). Basti pensare che i “Kangaroos” hanno vinto 13 edizioni su 15 e i “Kiwisuna. Anche l’Italia parteciperà al torneo.

I giocatori sperano in un ripensamento

Una decisione che non è piaciuta alla Rugby Football League, l’organismo di governo del rugby in Inghilterra. “Una decisione egoista, codarda e ottusa”, è stato il commento senza mezzi termini del presidente Simon Johnson. Secondo Johnson, la RFL ha fatto di tutto per organizzare un torneo con le adeguate misure di sicurezza. E perciò non ha apprezzato la decisione delle Federazioni delle due nazioni oceaniche.

Tuttavia, molti giocatori dell’Australia e della Nuova Zelanda, a quanto pare, non sono però d’accordo con la decisione. E sperano in un ripensamento. La New Zealand Rugby League, secondo alcune indiscrezioni riportate dalla stampa inglese, starebbe facendo pressioni per rimandare il torneo al 2022. Una decisione non da poco per gli organizzatori. Un torneo dimezzato o mandare a monte quanto fatto finora, con tanto di biglietti già venduti ai tifosi inglesi, che non sono pochi anche per questo tipo di rugby?

Covid e rugby

Mancano ancora alcuni mesi, e teoricamente non è detta l’ultima parola. Tuttavia, l’aumento dei casi Covid in Regno Unito rende probabile che la situazione, nonostante le vaccinazioni, questo autunno sarà ancora più grave o quantomeno simile ad oggi.

La questione sembra giocarsi proprio sulle politiche anti Covid. “Ci sono forti differenze tra come la pandemia è gestita in Oceania e i recenti sviluppi hanno dimostrato come la situazione potrebbe peggiorare”. Una dichiarazione, quella di Greg Peters, a capo della New Zealand Rugby League che lascia pochi spiragli.

L’Australia e la Nuova Zelanda, infatti, sono tra le nazioni al mondo che hanno adottato misure di contenimento più rigide e attualmente molte aree dell’Australia, compresa Sydney, si trovano in lockdown.

Redazione

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