È la delegazione che forse più di ogni altra simboleggia lo spirito pacifista e inclusivo delle Olimpiadi. Nel giorno della cerimonia di inaugurazione dei Giochi di Tokyo 2021, nel corso della parata ha sfilato un gruppo di atleti non accomunati dalla nazionalità. Ventinove sportivi che fanno parte della squadra olimpica dei rifugiati.
La delegazione dei rifugiati ha fatto la sua prima apparizione alle Olimpiadi di Rio, in Brasile, nel 2016. Quell’anno gli atleti a sfilare sotto la bandiera a cinque anelli furono dieci. Due nuotatori siriani, due judoka della Repubblica Democratica del Congo, e sei corridori provenienti da Etiopia e Sud Sudan.
“La squadra ha mostrato il lato umano della crisi globale dei rifugiati attraverso lo sport”, fu il commento nel 2016 dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, l’italiano Filippo Grandi. E le crisi, a pensarci bene, sono ancora tante e sono rimaste anche nell’ultimo anno e mezzo di pandemia che ha focalizzato l’attenzione su un’altra immane tragedia.
La Siria, in guerra civile dal 2011, ormai stremata dalla conseguente crisi economica. Solo qui sono centinaia di migliaia i rifugiati. Il Sud Sudan, con quattro atleti provenienti dallo Stato africano nato nel sangue e nella violenza. E ancora: Iran, Iraq, Afghanistan, Eritrea, il Camerun, il Sudan, la Repubblica Democratica del Congo, la Repubblica del Congo e il Venezuela. Nazioni in cui la mancanza di diritti si unisce all’instabilità politica o alla dittatura.
Secondo l’ultima stima dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati, nel 2020 si sono contate oltre 80 milioni di persone costrette a lasciare le proprie case a causa di guerre e conflitti. Di queste, 26 milioni risiedono all’estero con lo status di rifugiato. Una “nazione” spesso dimenticata, che almeno nei giorni delle Olimpiadi avrà una sua rappresentanza.
Tra gli sport in cui gareggeranno i rifugiati, ci sono il taekwondo, il judo, il karate, il ciclismo, il nuoto, l’atletica e l’atletica leggera, il sollevamento pesi, la boxe, il tiro con carabina e la canoa.
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