SPORT

“Reina camerata”: tutta la rabbia degli “altri” tifosi della Lazio

Pepe Reina è un giocatore della Lazio da soli tre giorni, e già il suo arrivo nella Capitale ha scatenato il putiferio. Il tutto nasce da una sua chiacchierata simpatia per Vox, partito spagnolo di estrema destra e addirittura nostalgico del dittatore Francisco Franco. E una frangia della tifoseria della sua nuova squadra ha pensato bene di sfruttare l’occasione per salutarne l’arrivo in biancoceleste con uno striscione neofascista che non è piaciuto proprio a nessuno.

Lo striscione delle polemiche

Saluti romani camerata Reina“, si poteva infatti leggere nella notte tra venerdì e sabato su un enorme vessillo esposto a Roma, su un viadotto sopra corso Francia. E al netto delle inevitabili quanto giustificabili polemiche che tale messaggio ha scatenato, anche buona parte della stessa tifoseria della Lazio ha voluto prendere le distanze dai sostenitori degli stessi colori.

Si tratta di un’associazione chiamata ‘Lazio e Libertà’, fortemente voluta dal produttore televisivo e sceneggiatore Gianandrea Pecorelli e che tra i soci onorari vanta anche il noto ex radiocronista di ‘Tutto il calcio minuto per minuto’ Riccardo Cucchi. Un’associazione che ha come scopo quello di combattere contro l’immagine di una tifoseria della Lazio completamente neofascista o comunque schierata a destra.

La presa di distanza

L’esposizione dello striscione fascista apparso nelle ultime ore a Roma e rivolto al neo acquisto in casa biancoceleste, il portiere spagnolo Pepe Reina, ci indigna e ci impone una riflessione – si legge nel comunicato di ‘Lazio e Libertà’ –. Come tifosi e appassionati della Lazio ci siamo sentiti molto feriti nell’osservare quali commenti abbia suscitato l’arrivo di questo giocatore, già noto al calcio italiano avendo militato in squadre importanti come Napoli e Milan“.

Emerge ancora una volta come lo stereotipo della Lazio identificata come squadra e tifoseria di fascisti necessita una forte presa di posizione per salvaguardare il prestigio della Polisportiva e della sua gente. Ancora più grave è che alcuni pseudo tifosi intendano tirare per la giacchetta Pepe Reina per rendere funzionale la sua figura al tentativo di sfruttare la Lazio per fare del becero proselitismo politico“, prosegue la nota nei suoi toni tanto chiari quanto severi.

Il messaggio a Reina

E il messaggio finale è, se possibile, ancora più chiaro: “La stragrande maggioranza dei tifosi della Lazio non ha nulla a che fare con il fascismo e con le nostalgie di una dittatura già condannata definitivamente dalla storia. Siamo sicuri che il popolo laziale saprà dissociarsi da questo striscione, mentre a Pepe Reina rivolgiamo il nostro benvenuto, fiduciosi che sul campo e fuori dal campo saprà rappresentare degnamente la nostra Lazio senza farsi strumentalizzare da nessuno. La Lazio è di tutti“.

Marco Enzo Venturini

Giornalista pubblicista dal 2018, entrare nell'albo è stato contemporaneamente un traguardo e una nuova partenza di una rincorsa iniziata sei anni prima scrivendo per diverse realtà editoriali sul suolo nazionale. O forse già quando, a cinque anni, il mio gioco preferito era una vecchia macchina da scrivere di famiglia. Appassionato di politica, geografia, cinema e sport, oltre che della lingua italiana: mi piace provare a scrivere ciò che vorrei leggere.

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