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Maradona, Gentile: “In campo era il più grande, ma fuori mi ha deluso”

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La morte di Diego Armando Maradona ha generato il cordoglio di ogni angolo del mondo, con gente comune e antichi compagni di squadra e avversari che hanno voluto ricordare il grande campione improvvisamente scomparso. E tra gli avversari spicca certamente Claudio Gentile, che nel 1982 fu scelto da Enzo Bearzot per marcare il temutissimo Pibe de Oro ai Mondiali, durante Italia-Argentina. E l’ex difensore ha speso parole non solo di elogio nei confronti di Diego.

Lo shock e il ricordo del 1982

La notizia mi ha scioccato. Maradona è stato il più grande giocatore al mondo. Rispetto a Pelé ha avuto il coraggio di venire a confrontarsi con il calcio europeo“, ha esordito Gentile. Che poi si è soffermato su quella fatidica partita del 1982 in Spagna.

Ho saputo di doverlo marcare la sera prima della partita – ha raccontato Gentile –. Non me l’aspettavo, perché già nel 1978 avevo marcato Kempes, che conoscevo bene. Mi ero preparato su di lui, poi è arrivato Bearzot e mi ha comunicato che avrei marcato Maradona. Ero un po’ sorpreso, così me lo sono studiato sulle cassette delle sue partite. Ho scelto una tattica e mi è andata bene. È uno che se si gira non lo prendi più, mi sono appiccicato a lui“.

Quando Maradona deluse Gentile

E Maradona sicuramente non gradì il “trattamento di favore” da parte dell’arcigno Gentile. Che ha proseguito nel suo ricordo: “Mi ha detto di tutto, mi insultava e cercava di farmi innervosire. Io non gli ho dato retta. Lui disse che io l’avevo picchiato, ma ci sono i filmati che parlano. E poi chi si è fatto espellere, contro il Brasile, fu lui. Ha trovato questa giustificazione per scusare il fallimento“.

Quindi il momento che lasciò l’amaro in bocca a Gentile, l’interazione con Maradona dopo il 90°. “A fine partita mi ha deluso: gli avevo chiesto di fare il cambio della maglia, ma mi ha detto di no. Lì ho cominciato un po’ a non apprezzarlo. Non abbiamo mai più parlato. Preferisco parlare di Maradona giocatore, come uomo aveva delle ombre di cui è meglio non parlare“, ha concluso Gentile.

Andrea Corti

Nato a Roma nel 1978, dopo essersi dedicato al giornalismo scritto e ad aver pubblicato alcune biografie di personaggi dello sport come Zeman e Zanardi, ormai da anni è ‘sul campo’ con la telecamera in una mano e il microfono nell'altra. Dalle partite di calcio alle consultazioni per la formazione del governo, sempre con passione ed entusiasmo.

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