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Juventus, Pirlo-Baronio: 20 anni dopo il binomio si ricompone

La Juventus ha voltato pagina e da oggi, 24 agosto 2020, è cominciata ufficialmente la nuova era Pirlo. I bianconeri, poco prima del raduno in vista della nuova stagione, hanno anche annunciato lo staff tecnico al completo. Oltre ad Igor Tudor, che sarà il vice-allenatore, tra i collaboratori tecnici dell’erede di Sarri c’è anche Roberto Baronio che sul campo, proprio insieme all’ex regista di Juve, Inter e Milan, ha composto un binomio che gli appassionati ricorderanno con piacere. Era una coppia di giovani predestinati che ha vissuto una stagione importante alla Reggina, anno di grazia 1999/2000. E che ora è pronta a ricomporsi sulla panchina della Vecchia Signora.

 

Juventus, la storia del duo cresciuto nel Brescia

La storia che riguarda il rapporto calcistico tra Roberto Baronio, regista di centrocampo nato a Manerbio e quella che riguarda Andrea Pirlo, “Maestro” del calcio nostrano nato a Flero, ha proprio un minimo comune denominatore: Brescia. Entrambi cresciuti nella provincia bresciana, hanno vestito nel corso della loro carriera la casacca delle Rondinelle, maturando e portando avanti un percorso professionale che la storia poi ha scritto con due finali molto diversi. Con Pirlo salito sul tetto del Mondo e protagonista indiscusso del calcio italiano, nonché juventino, degli anni 2000 e Baronio, onesto manovratore della mediana tra Lazio, Fiorentina, Chievo, Perugia e Udinese, solo per citare alcune tappe. Ma è Reggio Calabria, a cementare davvero un legame che sembrava indissolubile, almeno fino a quando Pirlo ha conosciuto la sua consacrazione calcistica giocando davanti alla difesa e oscurando forse del tutto l’ascesa del biondo collega.

Due destini apparentemente diversi

La storia dei due nuovi membri dello staff tecnico della Juventus viene raccontata con dovizia di particolari dal portale “L’Ultimo Uomo”. In quella famosa stagione in maglia amaranto, Baronio si presentava da predestinato, uomo chiave del centrocampo, capelli lunghi e biondi e le idee della manovra ben scritte nel cervello, oltre che nei piedi. Era elegante, sebbene non fosse un fulmine di guerra. Pirlo, invece, portava con sé l’aura del talento sopraffino, ma inquieto, anche a causa di una difficile collocazione tattica. Lampi di classe da trequartista, è vero, ma anche tante pause, che alimentavano i dubbi. Nessuno, almeno all’inizio poteva aspettarsi che, tra i due giocatori, quello che sarebbe diventato il re giocando davanti alla difesa sarebbe stato proprio l’attuale tecnico della Juventus.

Una nuova avventura insieme

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Franco Colomba, tecnico di quella Reggina, imposta la sua squadra con Baronio a reggere le chiavi del centrocampo, mentre Pirlo fa fatica a trovare spazio nel 3-5-2, guidato in attacco dal duo Kallon-Possanzini. Ma a poco a poco anche il talento di Ferno riesce ad imporsi: le prestazioni di Pirlo e Baronio non passano inosservate e quella stagione è foriera di grandi prospettive per entrambi. L’Europeo Under 21 del 2000, con Marco Tardelli alla guida della nostra Nazionale, li vede ancora protagonisti. Ma è l’ultimo atto di un binomio che poi si sarebbe ritrovato, solo da avversario. La storia, il destino, ha scritto pagine profondamente diverse, per entrambi. Ora si sono ritrovati. E sono pronti ad imbarcarsi in un’avventura tra le più impegnative di sempre.

Gabriele Cavallaro

Da sempre appassionato di scrittura, giornalista pubblicista dal 2011, amo alla follia mio figlio Tommaso. Poi anche il calcio, il mare, i tramonti, la musica, i libri, la vita a colori ma anche quella in bianco e nero. Ho un gatto e sono convinto, come diceva qualcuno, che chi non sa ridere non è una persona seria.

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